Cetona: sindaco  Cottini  replica a consigliere  di minoranza Niccolucci (Fdi), ,”fuorvianti le conclusioni di Niccolucci.  In consiglio comunale non si è assolutamente  ritenuto ‘legittimo’ il proposito di cancellare le parole Patria, Famiglia e Religione dal frontespizio della scuola Carloni”. Secondo Cottini inoltre la mozione di Niccolucci “ era financo inammissibile, non potendo il Consiglio Comunale esprimersi nel merito di una manifestazione di pensiero di un cittadino”

Il sindaco di Cetona, Roberto Cottini, commentando le dichiarazioni del consiglio di minoranza Niccolucci ,  le ha definite “del tutto fuorvianti e prive di riscontro con la discussione svolta in Consiglio Comunale    in quanto non si è assolutamente ritenuto “legittimo” il proposito di cancellare le parole Patria, Famiglia e Religione dal frontespizio della scuola Nazareno Carloni. I cittadini potranno vedere le reali motivazioni nel verbale del Consiglio Comunale ed appurare come le stesse si discostino del tutto da quanto riportato, in modo del tutto errato e soprattutto strumentale, da parte del ridetto Consigliere. Come rappresentante di un’Istituzione sono perplesso e preoccupato per la capacità di alterare la realtà da parte del Consigliere di Minoranza (al quale chiedo di suffragare le Sue affermazioni con il contenuto del verbale redatto durante la seduta, al fine di dimostrare ai cittadini se le ragioni della reiezione della mozione siano o meno quelle citate nella pubblicazione di cui sopra (considerare “legittimo” il proposito di cancellare le parole “Patria, Famiglie e Religione”). Ad avviso del sottoscritto la mozione era financo inammissibile, non potendo il Consiglio Comunale esprimersi nel merito di una manifestazione di pensiero, quant’anche non condivisibile, di un cittadino. Stabilendo un siffatto precedente per qualsivoglia pensiero od opinione espressa da un cittadino, si giungerebbe all’esito che un Consiglio Comunale (la più alta Istituzione democratica di un Comune) potrebbe sindacare e censurare la libertà di pensiero (per quanto non condivisibile) di un cittadino. Inoltre revocare o sospendere i contributi alle associazioni significa ledere (ancorchè indirettamente9 l’autonomia e la libertà di un’associazione che deve rimanere scevra da ogni condizionamento o compressione della propria indipendenza e libertà. Sono quelle riferite le motivazioni alla base della reiezione della motivazione (come  i cittadini potranno vedere dal verbale del Consiglio Comunale). Grave – ha concluso Cottini –  la conclusione che si legge nella pubblicazione del Consigliere: “Se io fossi il Sindaco non avrei più il coraggio di indossare quella fascia tricolore”.