Chianciano: cittadino pestato e insultato da un migrante. Portato a Nottola gli hanno fatto una Rx per il naso e una Tac per la botta in testa. E’ in attesa del referto e probabilmente sporgerà denuncia
Dopo l’aggressione alla tabaccaia e alla barista del Viale Libertà dello scorso anno, un altro cittadino chiancianese è stato pestato e insultato da un migrante. E’ successo martedì nel tardo pomeriggio sul viale della Libertà, quando un chiancianese ha parcheggiato la sua auto, rimanendo all’interno per aspettare un parente che sarebbe uscito di lì a poco dalle sue commissioni. Una sosta prevista di pochi minuti per dare uno ‘strappo’ al congiunto, interrotta bruscamente dal bussare al vetro del migrante che, tirato l’uomo fuori dalla macchina, gli ha assestato un pugno sul naso, rompendoglielo, e lo ha buttato a terra, facendogli battere la testa sull’asfalto. Per fortuna c’erano dei testimoni che hanno evitato il peggio, aiutando il malcapitato concittadino ,non giovanissimo peraltro, che si e’ recato in Ospedale a Nottola. L’uomo era stato anche apostrofato,durante l’aggressione, con varie parolacce e offese. Rx per il naso, Tac per la botta in testa, l’uomo è in attesa del referto dell’otorino e sporgerà con ogni probabilità denuncia. Il tema della sicurezza in città si ripropone con forza, alla luce della presenza di personaggi fuori controllo che avrebbero potuto provocare danni e ferite ben più gravi. Uno dei migranti ospiti in città, quello che -ricorderete- si era sistemato su un gelso con i suoi indumenti e buste, aveva aggredito la barista che lo invitava a lasciare il gazebo del locale da lui scelto come stanza per la notte. Ma era stata insultata e picchiata come pure la sua vicina di negozio. Di quel migrante non si sono perse le tracce, anzi è a spasso in città quotidianamente. Di recente l’assessore Clori Bombagli che sta affrontando il tema migranti con grande piglio e serietà, aveva dichiarato che, oltre ai 250 migranti ospiti dei 3 CAS (uno riservato alle famiglie) , non è stimabile il numero di chi dai CAS è uscito con permesso di soggiorno e necessita’ di alloggio e lavoro dalle nostre parti. Bombagli aveva anche dichiarato di aver ottenuto il congelamento a 3 del numero dei CAS, promuovendo un progetto per l’integrazione, per proporre dei lavori ai migranti e convincendo i gestori dei CAS a toglierli dalle strade stimolando attività da fare al chiuso, parallelamente a corsi di italiano.