Chiusi: ‘Metamorfosi’, la 21esima edizione di Orizzonti Festival si è chiusa con il concerto degli Steel Wind i Lavatoi di Porta Lavinia

 Chiusa con il concerto degli Steel Wind la 21esima edizione di Orizzonti Festival Città di Chiusi. A far da cornice all’evento la splendida location dei Lavatoi che hanno aggiunto quell’atmosfera particolare al concerto realizzato in collaborazione con la Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano. Un festival diffuso che ha portato in scena la drammaturgia contemporanea nazionale, che ha riporto a Chiusi la danza con una delle compagnie più affermate a livello nazionale Balletto Civile che oltre a presentare due spettacoli, sono stati protagonisti del CHIUSIPERFERIELAB un laboratorio intensivo di tre giorni di teatro danza a cui hanno partecipato ballerini provenienti da tutta Italia. Orizzonti Festival è stato anche Letteratura con gli incontri letterali, in collaborazione con MinimuFax, Teatro sociale con ospite Claudio Morici tra i tanti, ma anche narrativo nella splendida cornice di Piazza Vittorio Veneto, con I Sacchi di Sabbia.  Orizzonti Festival è il festival che ha mostrato la Città di Chiusi anche nella sua bellezza naturale grazie alle VisitAzioni, i tre spettacoli andati in scena all’ora del tramonto, in barca, sulle acque del Lago di Chiusi. Oppure l’incontro con la musica agli ex lavatoi, da poco restaurati. Location perfetta per una serata di Djset dedicata al pubblico più giovane, linfa vitale del nostro mondo culturale. E poi le due mostre. La prima dedicata ai fumetti con L’ARTE DI FABIO CIVITELLI IN MOSTRA che ha mostrato in anteprima alcune tavole della sua nuova storia di TEX in uscita per i 75 anni dl personaggio, alla quale hanno partecipato decine di appassionati fumettisti, poi quella fotografica nel centro storico della Città, in collaborazione con l’Associazione Flashati per DiaframmiChiusi.  Spazio ancora ai bambini con spettacoli a loro dedicati e ancora formazione con i Teatri di Stagione. Infine il ritorno al Festival di Teatro & Critica con tre giorni di workshop In_ascolto dedicato all’aspetto organizzativo e gestionale teatrale in Italia. Orizzonti Festival è stato anche valorizzazione del territorio oltre che promozione della cultura in tutte le sue forme. Una Ventunesima edizione che si è aperta al mondo che sta fuori questa terra etrusca, che ha avuto coraggio di osare con una proposta nuova e dunque voglia di attrarre nuovo pubblico, interessato, curioso, appassionato che ha riposto presente. “La ventunesima edizione di questo festival – dichiara il direttore artistico Marco Brinzi (foto) – ha ‘svelato’ quello che è l’enorme potenziale di una manifestazione teatrale, che nei suoi 21 anni, ha avuto sia momenti felici che difficili, come è normale che sia in un percorso così lungo.  Credo che questa edizione sia stata felice poiché si è tornati a parlare e a scambiarsi opinioni sugli spettacoli proposti. C’è stato uno scambio tra artisti, ospiti e pubblico, un dialogo che si è svolto tra i tavolini dei bar, nelle piazzette o come al Museo Archeologico Nazionale. Luoghi che hanno preso una vita poetica come il lago di Chiusi che ha ospitato le Visitazioni. È stata un’edizione che ha generato bellezza, l’ha fatto con la grazia e la gentilezza della squadra di giovani che come me sostiene una nuova possibilità per questo Festival e che ringrazio con affetto. Un elemento essenziale per un festival è rischiare nelle proposte, se non rischi come potrai mai fare qualcosa di autenticamente bello?”.“Un successo per Chiusi ed una grande soddisfazione per l’amministrazione comunale – dichiara il Sindaco Gianluca Sonnini –. E’ stato un Festival con un’offerta di grande qualità un cartellone vario e completo che ha racchiuso un po’ tutte quelle sono le arti performative portando artisti e professionisti di caratura nazionale nella nostra cittadina. Il Festival per Chiusi oltre ad essere un momento culturale importante riveste anche un ruolo sociale di primo piano, durante i giorni del Festival si respira un’aria diversa, un clima di aggregazione e voglia di stare insieme come dimostrato anche dai ragazzi dei corsi dei Teatri di Stagione che amano mettersi a disposizione dell’organizzazione dando il loro importante contributo nello svolgimento della manifestazione. Un coinvolgimento che ha interessato un po’ tutte le fasce d’età e che ha visto tornare spettatori dai territori vicini, a dimostrazione della bontà del progetto messo in campo dalla Fondazione Orizzonti. Ringraziamo come amministrazione tutto il consiglio di amministrazione della fondazione per le scelte effettuate già in questo primo anno di insediamento che hanno posto le basi per un importante sviluppo futuro, il direttore artistico Marco Brinzi che ha pensato e realizzato un Festival di qualità che ha riscosso consenso e tutti i ragazzi, i dipendenti ed i collaboratori della Fondazione che hanno lavorato e si sono adoperati per la buona riuscita del Festival. Appuntamento al 2024 con il Grande Gioco”. “Da qui si doveva partire – commenta il Presidente della Fondazione Orizzonti d’Arte Giannetto Marchettini –  un festival di valore con tanti spettacoli divertenti e coinvolgenti ma che ha affrontato tante tematiche moderne ed attuali  anche di impegno civile. Il pubblico ci ha seguito nei tanti appuntamenti sparsi sul territorio ed ha apprezzato i molti generi proposti ed interpretati da compagnie ed attori spesso giovani ma già affermati. Abbiamo collaudato il nostro staff e la macchina organizzativa che ringrazio per l’impegno profuso; la scommessa che abbiamo fatto come nuova governance della Fondazione Orizzonti d’Arte sulla direzione artistica di Marco Brinzi si è rivelata una scelta azzeccata.Abbiamo rafforzato la nostra vocazione alla formazione Teatrale, Musicale e Danza grazie alla collaborazione con i Macchiati, Aulos e Balletto Civile.  Soddisfazione per aver aver ripristinato la collaborazione con la Redazione di “Teatro e Critica” e di come la stampa ci ha seguito e recensito.Da poche ore si è chiusa l’edizione del 2023 ma noi siamo già proiettati su quella del prossimo anno di cui abbiamo già formalizzato il tema Il Grande Gioco”.