Da Montepulciano l’appello per la riapertura del tribunale soppresso nel 2012 . Forze politiche compatte, approvano all’unanimità in consiglio comunale, un ordine del giorno

L’Amministrazione Comunale di Montepulciano dà forza all’ipotesi di riapertura del Tribunale di Montepulciano. In occasione della seduta del Consiglio Comunale di ieri  31 gennaio è stato infatti approvato all’unanimità un Ordine del Giorno che, come si legge, “impegna il Sindaco e la Giunta ad intraprendere con forza tutte le azioni volte alla riapertura del soppresso Tribunale di Montepulciano”, aprendo contestualmente un dialogo con il Ministero della Giustizia, con la Regione Toscana e con l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese.Il documento è stato presentato dai tre gruppi presenti nel Consiglio Comunale (Centrosinistra per Montepulciano, Centrodestra per Montepulciano e Movimento 5 Stelle) ed è stato approvato da tutti i consiglieri presenti.L’ipotesi di una riapertura del tribunale soppresso si basa su alcune dichiarazioni secondo le quali l’attuale Governo starebbe lavorando ad un progetto da attuare nella legislatura in corso. Come hanno ricordato la relatrice del punto, l’Assessora Monja Salvadori, e il Sindaco Michele Angiolini, dopo la legge 148/2011, che delegava il Governo a provvedere alla riorganizzazione degli uffici giudiziari e individuava i criteri con cui ridefinire il loro assetto territoriale, intervenne il Decreto legislativo 155/2012 che comportò la soppressione di 31 sedi di tribunali (e relative procure) e di 220 sezioni distaccate: sotto questa scure cadde Montepulciano ma anche, per esempio, sempre nel senese.la sezione distaccata di Poggibonsi. L’Ordine del Giorno approvato rileva che l’accorpamento con Siena non ha prodotto nessun risparmio, né in termini economici né in termini di risoluzione delle cause in tempi brevi, ha costretto Siena a reperire locali, sobbarcandosi ingenti spese, e a fronteggiare una mole di provvedimenti, senza ricevere un adeguato potenziamento degli organici, ha comportato gravi disagi per i cittadini ai quali l’avvento della Cancelleria Telematica non ha offerto alcun aiuto.  In sostanza, con la soppressione del tribunale una comunità articolata su 14 Comuni, con oltre 80.000 abitanti, ha visto allontanarsi da proprio territorio un presidio di legalità, impedendo la piena attuazione dei principi previsti, in materia di giustizia, anche dalla Costituzione.Il Sindaco Angiolini fu anche il relatore, da consigliere di maggioranza, dell’Ordine del Giorno che lo stesso consiglio comunale approvò il 28 settembre 2011, contro la soppressione del tribunale. “Non mi sarei mai aspettato – ha detto in Consiglio -, a distanza di undici anni, di tornare sull’argomento, e per di più da Sindaco. Non fu facile – ha ricordato – trovare allora il consenso di tutte le forze politiche, visto il tribolato percorso che aveva portato a quello sciagurato provvedimento, avviato dal Governo Berlusconi e portato a termine da Monti. Ma prevalse la difesa dei diritti e degli interessi di un’ampia comunità distribuita su 14 Comuni, che perdeva un presidio di legalità storicamente radicato. Oggi sembra riaprirsi questa possibilità, e ci vuole quindi lo stesso spirito. Purtroppo – ha aggiunto Angiolini – tutte le conseguenze negative che ipotizzavamo in quell’atto si sono finora realizzate”.