Sinalunga:  ‘Il tempo del sorriso’ del Teatro Ciro Pinsuti  prosegue il 4 febbraio con il teatro di prosa e il teatro per ragazzi

La stagione teatrale del Ciro Pinsuti  a Sinalunga prosegue con la sua programmazione dal titolo ‘Il tempo del sorriso’. Sabato 4 Febbraio alle ore 21:15 sarà di scena ‘L’ultimo nastro di Krapp’ di Samuel Beckett, con la traduzione di Carlo Fruttero, diretto e interpretato da Giancarlo Cauteruccio, produzione Teatro Studio Krypto, in accordo con Arcadia &Ricono Ltd per gentile concessione di The Estate of Samuel Beckett e Curtis Brown Group Limite. ‘L’ultimo nastro di Krapp’ è uno spettacolo raffinato e allo stesso tempo folgorante, diretto e interpretato da uno dei registi più innovativi nell’area della seconda avanguardia teatrale italiana, Giancarlo Cauteruccio con questo lavoro torna a Beckett, il suo autore più amato, esplorando il testo omonimo del 1958. Il vecchio scrittore fallito Krapp esplora nuovamente quella drammaturgia del 1958, sublime, fatta di solitudine, silenzio, attesa e deriva, elementi che negli anni hanno invaso concretamente il suo corpo e la sua anima. Krapp, l’inesorabile mangiatore di banane e instancabile ascoltatore della sua voce registrata, rintanato nel buio della sua stanza in compagnia di un magnetofono e un numero cospicuo di bobine ben ordinate, compie un viaggio nel suo passato. Ma come andrà quel viaggio, catalogato con cura su nastri registrati a ciascun compleanno al fine di recuperare il sé stesso giovane? Nel 2004, per l’interpretazione del monologo, Cauteruccio entra nella terna finale del Premio UBU come miglior attore protagonista e nel 2006, per il TRITTICO BECKETTIANO riceve il Premio alla regia dell’Associazione Critici di Teatro al Teatro Argentina di Roma. Non solo prosa nel primo fine settimana di febbraio per il Teatro Ciro Pinsuti: domenica 5 febbraio alle ore 17:00prende il via la stagione per ragazzi con il primo spettacolo dello stagione. Sulle tavole del Pinsuti arriva il ‘Nome’ di e con Sara Campinoti e Daniele Del Bandecca, voce narrante Martina Gregori, scene Livia Cortesi, sound design Spartaco Cortesi, supporto drammaturgico Martina Gregori, Luca Tomao, organizzazione Valentina Martini, Chiara Saponari per una produzione Compagnia TPO/Teatro Metastasio di Prato ‘Nome’ racconta di un’amicizia speciale, quella tra Daniele e la sua bambola preferita. Come aveva potuto dimenticare la compagna dei più bei momenti della sua infanzia? Facile! Non le aveva mai dato un nome. ‘Nome’ è un viaggio poetico in equilibrio tra danza e parola nei ricordi di un ragazzo e dello straordinario rapporto che lo legava alla sua bambola. Un salto nella memoria di tutte e tutti, quando le amicizie più forti erano quelle che ci legavano ai nostri giocattoli, ma anche una riflessione sullo sviluppo delle emozioni e degli affetti. ‘Nome’ ci parla dell’importanza di un atto semplice: dare un nome alle cose.