Elezioni suppletive : Riccardo Galligani (Capogruppo Lega a Poggibonsi),”segnale forte degli elettori. Serve un cambio di passo e di metodo”

Da Riccardo Galligani, ex segretario della Valdelsa e Capogruppo in Comune a Poggibonsi, riceviamo e pubblichiamo

“I nostri elettori hanno dato un segnale forte ai commissari del partito e non poteva essere altrimenti. In larga parte hanno deciso di non andare a votare, mettendo in evidenza la disaffezione a metodi dispotici di gestione del partito e alla scelta del candidato, alla prova dei fatti poco in linea con quello che è stato per anni il messaggio politico della Lega e che aveva portato il nostro partito a raggiungere percentuali storiche del 35% su un territorio difficile come quello senese. Mi sembra evidente che, in tutta Italia, i candidati definiti “moderati” o “giorgettiani” non abbiano raccolto molto consenso. Per cui, ci sarebbe da chiedersi se tali profili siano in linea con il sentimento del nostro corpo elettorale. Difficile, ad esempio, comprendere la presenza di Marrocchesi alla presentazione del libro di Renzi o il suo voler rimarcare pubblicamente di non essere “sovranista”, quando era fin troppo elementare comprendere che la maggior parte dei voti che avrebbe raccolto sarebbero stati quelli degli elettori di Lega e FDI, i quali hanno fatto di questi temi dei loro cavalli di battaglia per un lungo periodo. Difficile scaldare i cuori degli elettori di destra con queste prese di posizione.  Oltretutto, negli ultimi anni le gestioni commissariali del partito a Siena e Provincia sono state affidate a persone che, attraverso la loro azione, hanno impedito la partecipazione attiva dei militanti e degli iscritti alla determinazione delle politiche per il territorio e alla relativa scelta dei candidati locali, trovandosi spesso con persone sconosciute calate dall’alto all’ultimo minuto, cosa che ha determinato a partire dagli scarsi risultati delle elezioni amministrative del 2019, ad un progressivo allontanamento dei militanti, cosa quest’ultima valutata spesso dai commissari più come utile ad evitare qualsiasi confronto interno, anziché una preoccupazione per la crescita del partito. Alla luce di tutto questo, tra i nostri iscritti e simpatizzanti c’è stato addirittura chi (lo dico per certo e non sono pochi) ha voluto dare un segnale forte a chi ha gestito il partito, scegliendo di votare per candidati alternativi. Il risultato è stato chiaro, l’ennesima sconfitta, cosa che dovrebbe portare il commissario provinciale e le altre dirigenze locali a fare un passo indietro e a ripensare la propria posizione politica, probabilmente fin troppo moderata ed annacquata.Capisco che a chi gestisce un partito pur non avendo un radicamento e un consenso personale, questo risultato alla fine possa andare anche bene. Probabilmente penserà che, fintanto non cresce nessuno sul territorio, potrà continuare a fregiarsi del titolo ottenuto e guardarsi allo specchio le (poche) mostrine appuntate sul petto.

È altrettanto evidente, però, che questi risultati non possono far piacere né agli elettori, iscritti o simpatizzanti che siano, i quali accordano il proprio voto per essere rappresentati, né a chi, come il Segretario Salvini, con i voti dei territori si gioca la leadership nazionale del centrodestra. Per non continuare ad andare incontro a medaglie d’argento che in politica non esistono e che nessuno vorrebbe, sarebbe indispensabile un deciso cambio di metodo, che parta dal più ampio coinvolgimento possibile della propria base elettorale alle decisioni politiche e alla scelta dei candidati, il quale determini una riorganizzazione del partito sull’intero territorio regionale, dove i risultati, salvo rare e annunciate eccezioni come Grosseto, sono stati poco lusinghieri, nonché ad un ritorno ad una linea politica coerente e incisiva a livello nazionale e locale.”