Gavorrano: il 21 agosto musica antica e barocca a Giuncarico per l’anteprima del Festival delle Viole di Gerfalco in programma dal 24 al primo settembre
La XIV edizione del Festival delle Viole di Gerfalco, diretto da Alessandro Pierini in programma dal 24 agosto al 1 settembre nel Comune di Montieri (Gr), avrà una anteprima mercoledì 21 agosto alle ore 19 nella Chiesa di Sant’Egidio nel borgo di Giuncarico (Gavorrano), con il concerto dal titolo “Fantasia. Passioni dell’Anima. Anatomia della malinconia”. L’anteprima, tradizione ormai consolidata da alcune edizioni della manifestazione, ha l’obiettivo di annunciare il festival in un luogo diverso da Montieri e Gerfalco per “contaminare” con la musica anticae barocca anche i territori vicini. In questa occasione protagonisti i musicisti di Ars Regia Ensemble Barocco del Castello di Gerfalco nella formazione composta da: Bianca Barsanti soprano, Stefano Agostini traversiere, Beatrice Bianchi violino barocco, Francesco Tomei e Alessandro Pierini viola da gamba, Cristiano Cei tiorba e chitarra barocca, Fabrizio Petrucci contrabbasso barocco e Gabriele Micheli clavicembalo. Il repertorio, eseguito con strumenti originali, è un viaggio nella musica europea tra il ‘600 e il ‘700 con brani di Marais, Handel, Vivaldi, Telemann, Rameau e Purchell. Ingresso libero. Il Festival delle Viole è organizzato dal Comune di Montieri con il sostegno del Parco Nazionale delle Colline Metallifere, della Regione Toscana e della Fondazione Kurt RedelStiftung con il supporto tecnico di Music Pool. Si tratta del primo festival italiano dedicato alla viola da gamba, un antico e nobile strumento molto in voga tra il XV e il XVII secolo, che ogni anno riunisce a Gerfalco musicisti e affermati concertisti di assoluto valore internazionale. “Vogliamo rafforzare l’idea di portare grandi eventi nei piccoli borghi – spiega il direttore artistico Alessandro Pierini -, per offrire un contributo alla loro rinascita. Infatti, come la viola da gamba fu “abbandonata” sul finire del XVIII secolo oggi tanti paesi di montagna sembrano svanire in un destino analogo. L’estetica del barocco, e il suo stretto legame con gli affetti e la natura, non è una ricostruzione storica fine a sé stessa, ma un messaggio vivo da un tempo lontano che affonda le sue radici nella nostra cultura”.