L’ultimo libro del giornalista-scrittore senese Michele Taddei “Steppa Bianca- Memorie di Albino cavallo da guerra” recensito sul Corriere della Sera

La pagina della cultura del Corriere della Sera ha ospitato oggi una recensione dedicata all’ultima opera del giornalista-scrittore senese Michele Taddei dal titolo “Steppa Bianca-Memorie di Albino cavallo da guerra” per le edizioni Cantagalli di Siena. Libro in cui Taddei si immedesima nel cavallo e descrive le sue sensazioni durante la campagna di Russia  nella seconda guerra mondiale soprattutto quando si rende conto che la sella è vuota e senza guida perché il fantino è stato ucciso.  «Questa è stata la mia vicenda. La storia di chi riuscì a tornare da quella guerra nella steppa bianca. Dopo di allora nessuno di noi, cavalli e uomini, avrebbe più combattuto insieme né caricato» , narra  lo stesso cavallo-Albino . Parla dell’epopea del Reggimento Savoia Cavalleria (3°) nella steppa russa durante la Seconda guerra mondiale. La voce narrante è quella di Albino-Taddei, cavallo maremmano, che, insieme ai suoi compagni, prese parte alla carica di Isbuscenskij, il 24 agosto 1942, tradizionalmente conosciuta come l’ultima carica di cavalleria. Ferito in battaglia, sopravvissuto nella ritirata, di lui si persero le tracce fino a quando, a guerra ormai conclusa, venne fortunosamente ritrovato e riconsegnato al suo Reggimento. Dove e con chi era stato? Un mistero che appassionò gli italiani nel dopoguerra, e che richiama alla mente la trama di “War Horses”, da cui Steven Spielberg ha tratto l’omonimo film. Con l’unica differenza che quello che qui viene narrato è tutto autentico. Per la prima volta, il libro racconta il punto di vista di Albino e prova a risolvere il giallo della sua scomparsa ma soprattutto rende omaggio ai soldati caduti, all’antica tradizione cavalleresca e alle migliaia di cavalli sacrificati in nome della guerra.