Massa Marittima: arriva lo staccapanni alla biblioteca comunale per il riciclo di abiti usati .Dal 5 al 21 febbraio, negli orari di apertura della biblioteca, sarà possibile portare i propri abiti o prendere quelli lasciati da altri cittadini

In occasione della XXXI edizione di M’illumino di Meno, giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, promossa da Rai Radio 2, il Comune di Massa Marittima mette a disposizione dei cittadini lo “Staccapanni” della biblioteca comunale Badii: dal 5 al 21 febbraio, negli orari di apertura della biblioteca, i cittadini possono lasciare indumenti usati allo “Staccapanni” e prendere quelli lasciati da altre persone. Tutti gli abiti che verranno appesi allo Staccapanni devono essere puliti, in buono stato e inseriti in appositi sacchetti dotati di una breve descrizione del capo.  La biblioteca metterà a disposizione targhette descrittive che dovranno essere apposte su ciascun sacchetto: elegante/casual/bambini/adulti. “Con questa iniziativa vogliamo contribuire anche noi, nel nostro piccolo, a diffondere la cultura del riuso – commenta Irene Marconi (foto), sindaca di Massa Marittima – che su scala mondiale è fondamentale per contrastare gli effetti negativi della fast fashion, la moda ultraveloce che porta a produrre una quantità incontrollata di indumenti che vengono venduti a prezzi bassi, che hanno un ciclo di vita breve e che si trasformano in montagne di rifiuti. Proprio su questa problematica si concentra infatti l’attenzione dell’edizione 2025 di ‘M’illumino di meno’, dedicata allo spreco energetico dell’industria della moda. Diventa fondamentale diffondere una maggiore consapevolezza delle conseguenze sull’ambiente che singole azioni apparentemente innocue, possono provocare se ripetute su grandi numeri. Personalmente credo che sia importante che ciascuno rifletta sulla necessità di tenere a freno questa corsa continua della nostra società all’acquisto incontrollato, indotta anche dalla facilità e velocità di acquisto dell’eCommerce. L’impatto della fast fashion a livello mondiale è maggiore di quanto i consumatori si possano immaginare. Riciclo e riuso degli abiti diventa una necessità per l’ambiente.”.I numeri forniti da ‘M’illumino di meno’: l’Agenzia europea dell’ambiente ha calcolato sulla base dei dati del 2020 l’impronta ecologica del settore tessile in Europa. Si stima che ciascun cittadino dell’Unione Europea abbia consumato, solo nel 2020 in media, 15 kg di prodotti tessili a testa, per un totale di 6,6 milioni di tonnellate che richiedono 175milioni di tonnellate di materie prime. Le emissioni di gas serra generate dalla produzione sono stimate in 121milioni di tonnellate di CO2, a cui si aggiunge il consumo di circa 4.000 milioni di m³ di acqua prelevata da falde acquifere e di 20000 milioni di m³ di acqua piovana e 180000 km² di suolo. Solo l’1% degli abiti usati viene riciclato in capi nuovi, il resto si trasforma in rifiuto.