Monte San Savino : domani primo dicembre torna il Festival dei Diritti con la danza con Sleeping Beauty

Domani mercoledì 1 dicembre, con inizio alle ore 21:15, torna il Festival dei Diritti a Monte San Savino con un appuntamento a ingresso gratuito al Teatro Verdi. Protagonista della scena sarà lo spettacolo “Sleeping Beauty – Work Bitch!” con la coreografia di Nyko Piscopo. Erica Rampini, Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Monte San Savino, così presenta l’evento: «Torna il Festival dei Diritti, finalmente in presenza dopo l’edizione 2020 in streaming. Un appuntamento importante per ribadire l’importanza del rispetto di cui c’è sempre bisogno – basti pensare solo a pochi giorni fa quando abbiamo visto senatori esultare per aver affossato una legge – e continuare a sensibilizzare tutte e tutti attraverso i linguaggi dell’arte sul valore delle differenze per facilitare la comprensione reciproca».«Quest’anno porteremo al Festival dei Diritti il manifesto politico contro la critica sterile alle nuove generazioni presentato da Nyko Piscopo e dai suoi danzatori – commenta Luca Roccia Baldini, direttore artistico del Festival -. Partendo dalla scena e dalla creatività della generazione Z ribadiamo così la nostra determinazione nella lotta contro ogni tipo di discriminazione» . In “Sleeping Beauty – Work Bitch!”, la Bella Addormentata è la favola da cui parte l’analisi emotiva di cinque personalità contemporanee: adolescenti, gender free, collocabili nell’era della generazione Z. Queste figure classicheggianti dialogano con un’entità digitale che stabilisce regole tecniche e morali. La forte presenza tecnologica e la sensazione innata di appartenenza ad una gioventù inutile come quella descritta dai media e dalle generazioni precedenti, è una condizione che genera esaurimento emotivo, depersonalizzazione e un atteggiamento spesso improntato al cinismo. Scrive Niko Piscopo: «Il progetto nasce dalla volontà di raccontare, attraverso la fiabistica, storie contemporanee e di trovare in esse una morale attuale. La generazione Z non è molto appassionata alla fiaba poiché essa risulta molto lontana dalla realtà: principi, regine,animali parlanti, castelli, non rientrano propriamente nell’immaginario odierno. L’intento è quello di mantenere la struttura del “racconto per insegnare”, attualizzandone i linguaggi, i contesti ed i contenuti. Per fare ciò si ricorre a degli elementi strutturali: uno degli elementi principali che viene inserito nella drammaturgia è la musica. Altro elemento principale è la leggerezza e la fluidità di narrazione propria delle fiabe nella quale è intersecata una morale ben precisa e, soprattutto, coerente con il periodo storico in cui viviamo. Parlare ai giovani è l’unica possibilità di crescita socio-culturale che abbiamo».