Montepulciano : firmato l’accordo quadro tra il Comune  e la Soprintendenza Archeologica relativo agli scavi archeologici di Acquaviva. L’accordo mira al coordinamento per lo studio e la tutela delle Terme Romane di Fontegrande tramite indagini geofisiche, ricognizioni sul campo e scavi stratigrafici

Il sindaco di Montepulciano Michele Angiolini (foto) e il Soprintendente Arch. Gabriele Nannetti della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo, hanno firmato un “Accordo quadro di coordinamento per studio e tutela delle Terme Romane di Fontegrande, ad Acquaviva di Montepulciano, tramite indagini geofisiche, ricognizioni sul campo e scavi stratigrafici”.  La bozza dell’accordo era già stata approvata dalla Giunta comunale nello scorso mese di dicembre  ed erano state anche individuate risorse economiche per 30mila euro da destinare all’esecuzione dei lavori e alla redazione della documentazione archeologica, nonché alla cura degli aspetti logistici e operativi. Trattandosi di un accordo triennale, saranno eventualmente aggiornate le risorse economiche in base alle necessità legate all’andamento dei lavori. Come molti ricorderanno, a seguito di un rinvenimento occasionale, nel 1991 il sito di Fontegrande fu oggetto di uno scavo che portò alla luce una cisterna in opus coementicium – una tecnica edilizia largamente usata dai Romani – e parti di strutture murarie e pavimentali, oltre a una struttura termale con due calidaria ascrivibili a un complesso di età romana del II sec.d.C; il tutto riferibile al centro di Ad Novas, posto lungo la Cassia a nord di Chiusi, con una documentata frequentazione sino al IV-V sec. d.C.  Alcuni reperti ritrovati a Fontegrande sono esposti nel Museo Civico Archeologico-Pinacoteca Crociani di Montepulciano e  insieme agli altri oggetti presenti nella sezione archeologica, testimoniano l’importanza del territorio e il  benessere diffuso in Val di Chiana fin dall’antichità.  “La firma dell’accordo è il primo e fondamentale passo verso la concretizzazione della volontà dell’Amministrazione Comunale di Montepulciano e della Soprintendenza di rendere fruibile e godibile al pubblico l’area archeologica di Fontegrande.” – ha detto Lucia Rosa Musso, assessore alla cultura del Comune di Montepulciano – “Ciò consentirebbe di definire strategie ed obiettivi comuni finalizzati alla valorizzazione di quest’area”. “Vorremmo che Fontegrande diventasse uno dei luoghi chiave di destinazione del nostro turismo culturale, in collegamento con altri siti archeologici presenti nel territorio dell’Ambito Turistico Valdichiana Senese.” – ha aggiunto Michele Angiolini, sindaco di Montepulciano – “Questo potrebbe costituire, insieme all’indiscutibile valore culturale del sito, una grande opportunità di valorizzazione e sviluppo della frazione di Acquaviva sotto ogni punto di vista; non ultimo quello economico”.  “L’accordo con il Comune di Montepulciano – dichiara il Soprintendente Gabriele Nannetti – rientra nel percorso di stretta collaborazione tra Soprintendenza ed Enti territoriali per la  conoscenza,  la ricerca, la tutela e la valorizzazione del  ricchissimo patrimonio archeologico diffuso nel territorio di competenza. Il tema delle acque e del loro utilizzo nell’antichità rientra in un filone di ricerca  che ha portato recentemente a  eccezionali rinvenimenti proprio nella provincia di Siena e su cui la Soprintendenza sta investendo energie e risorse, anche nell’ottica di una auspicabile messa in rete delle aree collegate alla questione del termalismo e dei culti salutari antichi. Ci auspichiamo che il proseguo delle ricerche nel sito delle terme di Fontegrande, interrotto da decenni, possa portare a nuove acquisizioni scientifiche e finalmente alla giusta valorizzazione che l’area senz’altro merita.” Nonostante le risultanze degli studi collegati all’attività di scavo del secolo scorso, il sito, i cui limiti non sono stati mai definiti, non è mai stato oggetto di una campagna integrata di prospezioni geofisiche, con conseguente vuoto documentale al quale però non corrisponde, come osservato dai funzionari della Soprintendenza, una reale assenza di emergenze archeologiche, che anzi sembrano essere presenti in misura cospicua. Si nutre quindi grande fiducia sul fatto che la nuova attività di ricerca e studio porterà ad approfondimenti sostanziali non solo sulla natura del sito di Fontegrande, ma sulla storia antica di questa parte della Valdichiana.