Premio città di Montalcino per la storia della civiltà contadina al Centro studi per la storia delle campagne e del lavoro e all’etnomusicologo Alessandro Mazziotti

Due riconoscimenti, il primo per la sezione storiografia ai 20 anni di attività del Centro studi per la storia delle campagne e del lavoro contadino; il secondo, per la sezione informazione e spettacolo, all’etnomusicologo Alessandro Mazziotti che dedica la sua attività di ricercatore e musicista al mondo pastorale italiano. E’ quanto deciso dalla giuria del premio Città di Montalcino per la storia della civiltà contadina in programma il prossimo 6 settembre (Logge di piazza del Popolo) nella città valdorciana. Il premio “Città di Montalcino” assegnato ogni anno a personalità che nell’ambito della ricerca storica e nel mondo dello spettacolo contribuiscono a valorizzare la civiltà contadina festeggia la sua ventunesima edizione e ogni anno si affianca proprio al Alle attività del Laboratorio di storia agraria promosso dal Centro di studi per la storia delle campagne e del lavoro contadino (CESSCALC) che ha sede proprio a Montalcino e che quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, non si svolgerà. Fanno parte della giuria del premio Città di Montalcino studiosi di alto livello della storia agraria – Massimo Montanari, Alfio Cortonesi e Giuliano Pinto – giornalisti, imprenditori, personalità del mondo della cultura e dell’arte come Sandro Ruotolo, Donatella Cinelli Colombini, Elisa Fanti, Lisa Baracchi, Manfredi Rutelli, oltre al sindaco del Comune di Montalcino, Silvio Franceschelli e all’assessore alla cultura Christian Bovini. “Il premio Città di Montalcino, per la storia della civiltà contadina è un appuntamento irrinunciabile per il nostro territorio – spiega Christian Bovini assessore alla cultura – ogni anno, infatti, abbiamo l’opportunità di focalizzare l’attenzione sulle radici e sulle tradizioni che hanno dato a Montalcino i suoi tratti caratteristici. Un sentito ringraziamento agli studiosi e ai componenti della giuria del premio che ogni anno ci danno modo di valorizzare la ricchezza che deriva dalla storia e dalla cultura contadina”