Roma: vertenza dipendenti Beko ; dall’incontro al Ministero delle Imprese  nulla di nuovo dalla società che ha confermato la chiusura dello stabilimento di Siena e quindi gli esuberi . Domani i lavoratori decidono nuove azioni di lotta. Fiom-Cgil , “piano di dismissione inaccettabile, servono un nuovo piano e un reale sostegno all’industria da parte del Governo”

Nulla di nuovo oggi al Ministero delle Imprese per l’incontro dedicato alla vertenza dei dipendenti della Beko di Siena il cui stabilimento dovrebbe quindi chiudere entro il prossimo anno con il conseguente licenziamento dei 299 lavoratori. Infatti durante l’incontro con il ministro Adolfo Urso e tutte le parti interessate la società ha confermato il vecchio piano industriale, quindi la  chiusura del sito entro il 2025. Domani i lavoratori dello stabilimento di Siena dovrebbero decidere nuove azioni di lotta. Al termine dell’incontro la Fiom-Cgil nazionale ha diffuso un comunicato per ribadire che il “piano di dismissione è inaccettabile” e che “ servono un nuovo piano e un reale sostegno all’industria da parte del Governo . Nell’incontro di oggi al Mimit il ministro, aprendo i lavori dopo un excursus storico sulle società dell’elettrodomestico, ha ribadito che la golden power e le sue deterrenze rimangono- hanno fatto presente i responsabili della Fiom Cgil Barbara Tibaldi e Alberto Larghi – un segreto di stato inviolabile. Sembra un gioco, ma è così. Pertanto in attesa di comprendere quale deterrenza contenga il provvedimento segreto, l’azienda ha ribadito il suo piano di ‘graduale dismissione’, con i medesimi argomenti delle precedenti puntate, evidenziando perdite in milioni di euro a ‘tre cifre’ e che si traducono nei 1.935 esuberi dichiarati, con la chiusura di due siti. Per la Fiom il piano è inaccettabile e va come tale respinto. Siamo pronti ad una discussione solo se il presupposto di partenza è il rilancio e la salvaguardia dei siti, con chiare missioni produttive, sostenute da investimenti, garantendo un futuro occupazionale ai territori interessati. L’azienda deve presentare un nuovo piano industriale, non può presentarsi tre mesi dopo l’acquisizione e voler dimezzare i dipendenti. Non lo consentiremo. Il Governo – sottolinea la Fiom -deve passare dagli annunci ad effetto, ad una proposta accompagnata da risorse economiche vere a sostegno anche diretto dell’industria, per concorrere alla sostenibilità nella competizione globale. la nostra mobilitazione prosegue con lo sciopero di tutta la categoria di domani a Varese e di venerdì a Siena.”