Sansepolcro: i Carabinieri denunciano due stranieri dell’est europeo che hanno messo in atto la “truffa del resto” ai danni di commercianti

Di Luca Matteoni

E accaduto a Sansepolcro dove due stranieri poco più che trentenni dell’est Europa stavano mettendo in atto la cosiddetta “ truffa del resto”, ovvero una pratica da abili impostori, che consiste nel confondere un addetto alle operazioni di cassa per ricevere un resto non dovuto. I due presunti truffatori stavano girando per la Valtiberina a bordo di un’utilitaria presa in affitto fuori territorio con il fine di passare ancora più inosservati: sono  entrati  in un esercizio commerciale mostrando (senza mai consegnarla) al malcapitato negoziante una banconota di grosso taglio, in genere 50 euro, a fronte di una spesa minima. Il negoziante era così costretto a cercare in cassa monete o banconote per dare il resto al cliente. A questo punto  i due soggetti hanno cominciato a confondere le acque: vedendo il cassiere in difficoltà, hanno mischiato ancor più le carte dicendo che forse potevano pagare anche in monete, mettendole tutte sul bancone e creando confusione. Infine, sono ritornati sui loro  passi asserendo di non raggiungere la cifra necessaria, per cui hanno chiesto il resto della banconota iniziale, quando invece l’avevano sempre trattenuta con sé. L’ignaro cassiere a causa della confusione creata intorno a lui, convinto in tal senso, ha consegnato quindi agli impostori il resto di una banconota mai ricevuta.Fortunatamente, uno dei commercianti truffati si è accorto del raggiro, subito dopo essere stato ingannato. Ha telefonato in caserma e ha chiesto aiuto ai Carabinieri di Sansepolcro, fornendogli la descrizione dei due soggetti e dell’autovettura utilizzata per allontanarsi. I militari  si sono immediatamente messi alla ricerca dei due, trovandoli all’uscita di un altro bar dove avevano appena messo a segno un altro colpo. Infatti il cassiere, che non si era accorto dell’abile inganno, su richiesta dei Carabinieri, ha fatto l’estratto della contabilità di cassa,  accorgendosi di essere stato anch’egli truffato subito prima dell’intervento dell’Arma. Sulla macchina utilizzata per gli spostamenti è stata trovata una cospicua somma di denaro (provento probabile delle altre precedenti truffe), che è stata sequestrata in attesa di poter essere restituita ai legittimi proprietari.