Sarteano : Marilisa Cuccia, una donna colta, coraggiosa ed illuminata, che ha fatto rinascere l’Abbazia di Spineto

Di Monica Paglicci

Nei giorni scorsi ci ha lasciato Marilisa Cuccia, in modo molto riservato quanto lo era lei.Una donna gentile e di grande spessore, una colonna  per la cultura anche di Sarteano. La conobbi circa 25 anni fa. Un giorno con il mio compagno , intenti a cercare un posto particolare per organizzare incontri formativi  per  una nota azienda farmaceutica ,ci imbattemmo nell’Abbazia di Spineto e conoscemmo Marilisa.  L’Abbazia di Spineto sorge solitaria, in una piccola valle ai piedi del Monte Cetona, nel territorio del borgo di Sarteano che in prossimità di Radicofani incrocia la via Francigena, itinerario primario di pellegrinaggio nell’alto Medioevo e di collegamento tra l’Europa continentale e Roma. Fu per secoli un cenobio di regola benedettina, poi cistercense, fervido di studi, di coltivazioni agricole e di accoglienza ai pellegrini, in una perfetta fusione di vita attiva e contemplativa. Difficile immaginare che dopo quasi un millennio l’Abbazia ,col suo complesso monumentale, le case coloniche e i terreni, potesse rinascere a nuova vita come un centro polivalente di attività culturali, artistiche e educative, e di incontri scientifici all’avanguardia, grazie ai suoi coraggiosi e illuminati proprietari, Marilisa Cuccia e il compagno Franco Tagliapietra, approdati in zona dal Veneto negli anni Ottanta.Marilisa ti incantava con i suoi racconti sul sito di Spineto . Sin dal primo contatto, lo sentì carico di energie positive, e che fu questa folgorante impressione a indurre lei e ed il suo compagno a immettere nuova vita in quelle pietre mute facendo di un luogo da sempre dedicato alla ricerca interiore e al lavoro manuale, un centro operoso improntato alla qualità in tanti settori.  È l’energia che ha spinto  Marilisa  a vivere questo restauro in profondità come l’esperienza più eccitante e appagante della sua  vita. La filosofia del recupero e del riuso che hanno seguito si può benissimo riassumere in tre concetti: verità, rispetto e coerenza. Se l’Abbazia un tempo fu un punto di riferimento per lo studio e la conoscenza, Marilisa in questi 30 anni si è impegnata per distribuire cultura, organizzare  incontri interdisciplinari di scienza, arte e spiritualità, ospitare  eventi di alto livello scientifico e stage di formazione con una formula di ospitalità diffusa che non aveva esitato a chiamare ‘campus’. Se l’Abbazia era un centro di operosità agricola sotto l’insegnamento e la guida dei monaci, oggi le terre che si estendono per oltre ottocento ettari sono coltivate con massima apertura all’innovazione e, al tempo stesso, con vigile attenzione alla integrità del paesaggio e dell’ambiente scegliendo metodi di coltivazione biologica. Marilisa ha curato personalmente il restauro dell’Abbazia, ne è stata promotrice accogliendo sempre con grandissima ospitalità le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerla. In tutti questi anni posso dire che mi ha sempre  accolto come se fossimo legate da un’ antica amicizia ed in certi momenti è stata dispensatrice di saggi consigli, come solo lei poteva fare . Oltre ad accogliere i Convegni a Spineto, da dodici anni Marilisa, si era  impegnata nel progetto “Mangiocando“ dedicato all’educazione alimentare di alunni della terza e quarta classe della scuola primaria . Tra l’altro il progetto è stato inserito a tutti gli effetti nel programma scolastico dei comuni di Sarteano, Cetona e San Casciano dei Bagni : circa 180 bambini hanno seguito il  programma, secondo un format che è andato sempre più arricchendosi di contenuti. Marilisa affermava che educando i bambini ad una cultura del cibo li educhiamo anche ad uno stile di vita che loro inevitabilmente trasmettono pure ai genitori e alla famiglia in genere . Andava molto orgogliosa di questo progetto  che con grande soddisfazione aveva visto ottenere bei risultati grazie al  «lavoro» di team. Di cui faceva  parte il dott. Giorgio Ciacci come  direttore scientifico e  aveva proposto di inserire il progetto in un contenitore più ampio per estenderlo anche ad altre fasce di popolazione Così è nata l’associazione ‘Elea’, con sede a S. Quirico d’Orcia, che accoglie al suo interno ottime professionalità. Elea si pone uno scenario più diversificato rispetto al percorso scolastico, per dare all’educazione alimentare un ruolo più ampio, dalla divulgazione scientifica  al counseling nutrizionale, per creare sensibilità e consapevolezza, fornire informazioni scientificamente fondate ai consumatori, ma anche a tutte le realtà imprenditoriali che sono coinvolte nella produzione e distribuzione degli alimenti. L’obiettivo principale è la prevenzione delle patologie diffuse come l’obesità, il diabete, le malattie cardiovascolari, le neoplasie. Nelle iniziative curate da Marilisa a Spineto non è mancato lo spazio dedicato alla creatività artistica. Centinaia di giovani provenienti da tutto il mondo, hanno vissuto qui esperienze indimenticabili, prima della pandemia, catturando l’energia del luogo, sotto la guida di grandi maestri di teatro e di teatro-danza, accanto ai laboratori di formazione e specializzazione teatrale. La musica di ogni epoca dal barocco al jazz, concerti, laboratori di ricerca, hanno attraversato in tutti questi anni gli spazi di Spineto; il  ‘Confinensemble’ da oltre vent’anni lo considera luogo eletto dove sperimentare, suonare e registrare. E così mostre di arti visive, laboratori di artigianato artistico. Un ricordo che ho di lei indelebile mentre mi mostra il suo Arometo. Ogni giorno vi ha dedicato  il tempo che ha  potuto, mezz’ora, un’ora,  un luogo di silenzio silenzio e di  magia. Era il giardino della sua meditazione, il suo spazio per contemplare,  per  un dialogo speciale e silenzioso; e a volte mi ci sono ritrovata  anch’io a condividere quel silenzio  e luogo di rispetto che non ha mai finito  di stupirmi. Ecco, Marilisa me la immagino ancora lì intenta ad ammirare le sue piante aromatiche e a spiegarmi le loro proprietà.