Siena: assessore Capitani risponde a interrogazione Masi (Pd) , “avvio variante finalizzato all’esigenza di aggiornare il quadro normativo del piano operativo”. Masi si è dichiarato non soddisfatto
Il consigliere comunale del Pd Alessandro Masi ha presentato un’interrogazione sull’avvio del procedimento per una variante normativa al Piano Operativo, alla quale ha risposto l’assessore all’urbanistica Michele Capitani (foto).“Innanzitutto – ha precisato l’assessore – non deve destare sorpresa la redazione di una variante normativa e puntuale allo strumento urbanistico approvato e vigente, ancorché da poco tempo, laddove tenda ad apportare, come nel nostro caso, degli ‘aggiustamenti’ alla normativa per meglio chiarire e precisare alcune sue disposizioni”. Spiegando che “nello specifico, la variante è finalizzata a rispondere all’esigenza di aggiornare il quadro normativo del vigente Piano operativo, essenzialmente per favorire la ricerca e la realizzazione di nuove fonti energetiche alternative, viste le innovazioni al quadro legislativo nazionale, ma anche per agevolare lo Sportello Unico Edilizia nella gestione delle pratiche edilizie apportando dei chiarimenti e precisazioni al vigente disposto delle Norme Tecniche d’Attuazione”. “Per questo – ha proseguito Capitani – si è reso necessario favorire il ricorso a nuove fonti energetiche alternative, consentendo l’istallazione di pannelli solari e fotovoltaici negli edifici t2 e t3 all’esterno del centro storico, fatte comunque salve le disposizioni del PIT/PPR e del decreto legislativo 42/2004. Con il nuovo disposto normativo che andremo a proporre e ad adottare dopo il recepimento dei contributi e pareri richiesti e dopo l’avvenuta verifica di assoggettabilità a Vas, sarà previsto il divieto di installazione di pannelli solari e/o fotovoltaici sugli edifici del centro storico (sito Unesco), mentre ci sarà una maggior apertura al suo esterno, dove sarà prevista la possibilità di installarli su ogni tipo di edificio, con opportune modalità che riducano l’impatto visivo e comunque previa il parere favorevole della Soprintendenza, laddova esista il vincolo paesaggistico. Mentre sulla gestione dell’attività istruttoria delle pratiche edilizie degli uffici dello Sportello Unico Edilizia, Capitani ha detto che “occorre apportare delle modifiche alle vigenti disposizioni normative per facilitarne l’applicazione nella verifica e formulazione del giudizio di conformità. Si procederà quindi ad introdurre delle esplicitazioni nel disposto normativo che riguarda la disciplina degli interventi, per una loro migliore e chiara interpretazione”. “In relazione alle osservazioni presentate – ha detto ancora Capitani – al Piano operativo adottato e a suo tempo non accolte, a seguito dell’avvenuta revisione delle schede del patrimonio edilizio esistente per gli edifici in territorio agricolo, si è posta la necessità, inoltre, di verificare, stante l’aggiornamento e quindi la conoscenza dell’effettiva consistenza e caratteristiche degli immobili, la corretta assegnazione della disciplina d’intervento per quei fabbricati oggetto delle Osservazioni all’epoca del procedimento di adozione del Piano che non sono state accolte per una carenza del quadro conoscitivo dello specifico immobile, carenza che è stata colmata con l’operazione di revisione delle schede, la cui originaria redazione era avvenuta oltre venti anni fa. Gli edifici interessati sono circa venticinque. Infine, con la variante si darà luogo alla correzione di errori presenti nel disposto normativo e/o negli elaborati grafici. Per quanto concerne l’avvio del procedimento di una qualsiasi variante urbanistica, è dovuta, caso mai come atto propedeutico, una delibera di indirizzo o comunque un consenso previo atto informativo sempre da presentare alla Giunta (cosa che è puntualmente avvenuta), ma non è previsto di doverlo portare alla conoscenza del Consiglio Comunale, tramite la Commisione del Territorio. Cosa ben diversa è invece per l’atto di adozione della Variante, che dovrà seguire l’iter canonico di discussione e votazione in sede di Comissione pre-consiliare”. Il consigliere comunale Alessandro Masi (Pd) si è dichiarato non soddisfatto perché “è vero che spetta al consiglio comunale l’adozione della variante e non l’avvio del procedimento, ma è altrettanto vero che la Commissione di assetto del territorio si riunisce tutte le settimane per sopralluoghi e per tutta una serie di varianti importanti non è stata invece coinvolta. Inoltre l’interrogazione fa un bilancio del piano operativo, che abbiamo già stigmatizzato su due versanti: per prima cosa la modifica del perimetro urbano, perché lavorare a questo tipo di attività era prematuro. I fatti ci hanno dato ragione, si doveva aspettare il lavoro sul piano strutturale. Per seconda cosa con un piano operativo appena un anno fa approvato, una variante normativa di questo tipo non è solo puntuale, ma riguarda la normativa generale rispetto a misure importanti per i cittadini: ciò dimostra il fatto che si è adottato uno strumento non sufficiente per la tutela degli interessi della comunità”.