Siena: domani 18 e mercoledì 19 ottobre all’Università senese al via il progetto “Haria – Human-robot sensorimotoraugmentation”

Iniziano  domani 18 ottobre all’Università di Siena le attività del progetto “Haria- Human-robot sensorimotoraugmentation”, il cui ambito di ricerca è il miglioramento delle condizioni di vita delle persone colpite da ictus o affette da lesioni del midollo spinale. Il progetto HARIA fa parte del programma Horizon coordinato dall’Ateneo, di cui è responsabile scientifico il professor Domenico Prattichizzo (foto), docente del dipartimento di Ingegneria dell’informazione e scienze matematiche. Svolto nell’ambito del bando europeo Horizon 2021, ha ricevuto un finanziamento complessivo di 4,6 milioni di euro. I lavori saranno aperti, il 18 ottobre alle ore 14 presso il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Scienze matematiche, dal professor Prattichizzo, che presenterà il progetto e il team dell’Università di Siena che coordina i sette enti di ricerca europei riuniti in un consorzio interdisciplinare coordinato dall’Ateneo, tra cui l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, la Fondazione Santa Lucia di Roma e l’azienda tedesca Ottobock.Successivamente ciascun partner presenterà il proprio ruolo nello sviluppo del progetto e, a seguire, i partecipanti al kick-off Meeting visiteranno il Laboratorio di Ricerca Congiunto Wear Lab. Il giorno successivo,19 ottobre, ciascun partner spiegherà quali sono gli obiettivi e le prossime attività del progetto, a partire dallo studio dei metodi che consentiranno agli utenti di percepire e controllare direttamente gli arti aggiuntivi sfruttando la ridondanza del sistema sensomotorio umano.L’ambizione di HARIA è quella di ridefinire la natura dell’interazione fisica uomo-robot e, allo stesso tempo, di porre le basi di un nuovo campo di ricerca, ovvero l’augmentationsensomotoria i cui elementi costitutivi sono rappresentati da arti robotici sovrannumerari controllati da sistemi di intelligenza artificiale ​​e collegati all’uomo tramite interfacce sensomotorie indossabili. Il progetto HARIA trova la sua naturale applicazione nell’assistenza alle persone con ridotta motricità degli arti superiori uni o bilaterali e costituisce un esempio di come la tecnologia possa essere utilizzata per migliorare la qualità della vita.