Siena : forno crematorio; assessora Appolloni, “ Comune a disposizione dei cittadini”
“L’amministrazione comunale non è deputata direttamente al controllo delle emissioni, effettua valutazioni in base ai dati che vengono raccolti da Arpat e, come garante, rimane a disposizione dei cittadini per la tutela della salute e dell’ambiente”. Così Francesca Appolloni, assessore alla salute del Comune di Siena, torna nuovamente sulla questione relativa al forno crematorio del Laterino a Siena. “Lo scorso 30 gennaio, dopo lo stop alla struttura imposto dalla Regione Toscana – spiega l’assessore – abbiamo detto come tale blocco sia arrivato ‘appena i dati hanno raggiunto valutazioni non consone, ma comunque al di sotto delle soglie di emergenza’: significa che ovviamente si era verificata una situazione critica che ha portato al blocco, ma che per parlare di ‘emergenza’ per la salute o l’ambiente si dovesse attendere il campionamento completo, la rilevazione completa dei dati stessi e successivamente l’attuazione dell’iter proposto da Arpat e imposto dalla Regione alla ditta che gestisce la struttura. La stessa ditta, nelle comunicazioni inviate a Regione e Arpat e solo per conoscenza inviate anche all’amministrazione, specifica che ‘nei giorni 26 e 27 gennaio 2023 è prevista la riattivazione dell’impianto e esecuzione di autocontrollo per i parametri PCDD/PCDF e polveri. Successivamente l’impianto sarà spento, come previsto, in attesa degli esiti dei campionamenti’. Le valutazioni, invece, fatte lo scorso 12 gennaio si basavano sui dati fin lì in nostro possesso, tant’è che lo spegnimento effettivo del forno, come da comunicazioni della ditta, è stato effettuato il 13 gennaio. Se si verificassero criticità per le emissioni il Comune sarebbe parte lesa”. “Facendo un po’ di storia – prosegue Appolloni – ricordo che il project financing che ha portato all’attuale gestione dei cimiteri di Siena è stato portato avanti dalla precedente amministrazione, con una strategia che definirei dissennata. Questa amministrazione, anche con il vicesindaco Andrea Corsi nella sua delega relativa ai lavori pubblici, ha deciso da subito di attivare un ascolto della comunità, nella persona della professoressa Nadia Marchettini prima e del Comitato Aria Pulita poi, instaurando un percorso di confronto e dialogo: sono stati effettuati incontri anche con i rappresentanti di Asl e Arpat nel periodo in cui non erano emerse criticità”. “Il Comitato – dice ancora l’assessore – ha avanzato la richiesta di firmare una convenzione di monitoraggio. Questo assessorato ha prontamente girato ad Asl tale proposta per un parere tecnico”. “Come detto – continua – l’amministrazione si è espressa su dati pregressi che evidenziano due cose: un monitoraggio, pur indiretto da parte del Comune, e il modificarsi nel tempo delle emissioni. Adesso siamo di nuovo a un punto fermo: il blocco da parte della Regione Toscana che ha indicato come obbligatorie le proposte impartite da Arpat alla struttura stessa, di competenza della ditta, che, per quanto a nostra conoscenza, si è già attivata in questo senso. Solo dopo queste modifiche la struttura potrà essere riattivata, per un prima fase di esercizio provvisorio con autocontrollo sulle emissioni. Terminata questa fase potremo riprendere il lavoro di monitoraggio ulteriore, insieme al Comitato”. “L’amministrazione auspica – conclude Appolloni – che Arpat continui a manifestare la propria volontà di un monitoraggio pur periodico ulteriore, come dichiarato dal suo rappresentante durante gli incontri avuti. Infine non c’è nessuna lite interna alla giunta con i colleghi assessori, con i quali lavoriamo sempre in sinergia, come ha sempre sottolineato il sindaco Luigi De Mossi ”.