Siena: Grandi Ospedali, Aou Senese al 3° open meeting a Napoli
Tavola rotonda degli Ambassador della Sanità italiana, appropriatezza in chirurgia robotica, malattie rare, gestione in Pronto Soccorso dei codici di minore gravità e valore strategico della comunicazione. Sono questi gli ambiti in cui l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese è stata impegnata al 3° open meeting di Grandi Ospedali, che si è tenuto a Napoli, all’AORN Cardarelli e all’AOU Federico II, il 29 e 30 maggio. Il direttore generale Antonio Barretta ha preso parte alla tavola rotonda degli Ambassador della Sanità italiana, e ha ricoperto il ruolo di Management Advisor nella sezione intitolata “Grandi Ospedali, il posizionamento nel contesto sociale”. La direttrice sanitaria Maria De Marco ha partecipato all’incontro sulla gestione in Pronto Soccorso dei codici di minore gravità e sull’appropriatezza nella chirurgia robotica. La professoressa Elena Bargagli, coordinatrice per Regione Toscana delle malattie rare polmonari e direttrice della UOC Malattie dell’apparato respiratorio dell’Aou Senese, si è confrontata con i colleghi sulle malattie rare, dalla diagnosi alla medicina di precisione. La dottoressa Ines Ricciato, direttrice UOC Comunicazione, Informazione e Accoglienza, ha partecipato all’incontro “La sanità pubblica raccontata ai cittadini. Il valore strategico della comunicazione” illustrando le attività e progettualità dell’Aou Senese. «Siamo soddisfatti – spiega il professor Barretta – di questa occasione di confronto con le altre realtà sanitarie italiane, rappresentata dal meeting dei Grandi Ospedali. Aver partecipato ad incontri su questi temi strategici ha rafforzato ulteriormente le nostre progettualità, offrendoci ulteriori spunti per un miglioramento continuo, con la consapevolezza che sono sempre fondamentali la collaborazione tra istituzioni e tra i professionisti. Grazie alle professionalità e grandi competenze presenti nell’Aou Senese, stiamo portando avanti un nuovo modello organizzativo dell’ospedale, basato su partecipazione, condivisione, accoglienza e umanizzazione che, insieme alle progettualità del masterplan, saranno la base per potenziare le nostre attività e l’integrazione tra assistenza, didattica e ricerca, a beneficio dei nostri pazienti e di tutti gli stakeholders».