Siena: gruppo consiliare Pd, “ Piano operativo, non  ancora”

Dal gruppo consiliare PD di Siena riceviamo e pubblichiamo la seguente presa di posizione sulle risposte del Comune alle osservazioni e ai contributi pervenuti al Piano Operativo

“L’approvazione del Piano Operativo è l’atto più importante di questa consiliatura, perché per i prossimi 5 anni guiderà la vita economica e sociale della Città, influenzando anche i piani delle opere pubbliche. Dopo l’enfasi degli annunci di questa Amministrazione per l’approvazione del Piano Operativo entro la fine dell’anno, oggi però matura puntualmente l’ennesima delusione. Il Consiglio comunale, infatti, è solo chiamato ad esprimersi sulle controdeduzioni alle osservazioni e ai contributi pervenuti al Piano Operativo. Mentre ci saremmo aspettati una maggiore assunzione di responsabilità politica attraverso un voto sull’impianto complessivo dell’atto.Un piano confuso e privo di convinzione da parte della stessa Maggioranza, che ha già suscitato perplessità e delusione da parte degli ordini professionali degli architetti, dei geometri e degli ingegneri, oltre alle categorie economiche.Siamo davanti più ad una variante urbanistica che ad un Piano, non ancora operativo, che ha lasciato in un angolo tanto il contributo attivo del consiglio comunale che quello della partecipazione attiva dei cittadini, delle loro organizzazioni e dei Comuni limitrofi. Oltretutto, lo ribadiamo, non c’è traccia delle indicazioni della partecipazione dei cittadini nella fase pre-adozione. Ad esempio, qual è stato il contributo del momento partecipativo “Bambine e bambini in Città“, dedicato alla progettazione di una città a misura di bambino?Infine, non si conosce l’esito finale del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS), adottato contemporaneamente al Piano Operativo, come se la pianificazione urbanistica e quella della mobilità potessero essere programmate separatamente. I diversi contributi della Regione e della Soprintendenza confermano le nostre preoccupazioni, già espresse in sede di adozione. Cosi, Regione e Sovrintendenza criticano la perimetrazione degli interventi, il loro sconfinamento nel territorio aperto, i dimensionamenti ingiustificati, la proliferazione delle medio-grandi strutture di vendita, il mancato dialogo con i comuni limitrofi.  In sede di adozione, il nostro Gruppo consiliare aveva espresso un netto voto negativo, ma non siamo stati solo a guardare: il Partito Democratico ha partecipato alle  osservazioni con proposte concrete per la Città, in particolare per rivalutare le scelte insediative del PO  alla luce delle prospettive sulla mobilità del PUMS e del  confronto coi comuni circostanti, per governare  la vivibilità dei quartieri periferici, per ridimensionare le nuove volumetrie ed il consumo di suolo a favore della rigenerazione. Pandemia e fragilità ambientale impongono che nella discussione urbanistica e della mobilità si considerino nuovi problemi, come il distanziamento, guardando con più attenzione ai rischi delle concentrazioni urbane e rilanciando lo spazio, il territorio  e le relazioni di vicinato, determinanti per la salute collettiva. E’ la sfida dell’economia circolare, della ricerca e produzione hi-tech. Anche il lavoro e lo studio cambiano con l’applicazione delle tecnologie innovative. Purtroppo questa necessaria riflessione non la si è voluta sviluppare dopo  l’adozione del Piano Operativo, rinviandola al prossimo strumento urbanistico, ossia il Piano Strutturale, che diventa la vera urgenza di Siena. Mentre questo  Piano Operativo “di passaggio” nasce vecchio e denso solo di singoli interventi edilizi, col timbro negativo della partecipazione negata”.