Siena: la CGIL ha incontrato il Prefetto di Siena sul tema vaccini Covid-19 che potrebbero essere prodotti anche dai laboratori GSK per conto terzi

Una delegazione della componente FILCTEM CGIL della RSU di GSK Vaccini, accompagnata dal Segretario Generale della Camera del Lavoro di Siena Fabio Seggiani, ha incontrato Sua Eccellenza il Prefetto di Siena Maria Forte per illustrare le potenzialità industriali nel campo dei vaccini che lo stabilimento di Rosia potrebbe mettere in campo al servizio della lotta contro il Covid-19. “Abbiamo consegnato al Prefetto una relazione sull’azienda – spiega il delegato sindacale FILCTEM CGIL Duccio Romagnoli –dentro la quale si espone quella che è l’attuale situazione, che vede GSK completamente fuori dalla produzione per conto di terzi del vaccino contro il Covid-19 e ad oggi anche dalla Fase 2 dell’infialamento, confezionamento e distribuzione. Nella relazione c’è una richiesta esplicita di esporre la questione ai Ministeri del Lavoro, dello Sviluppo Economico e della Sanità, ivi compreso il Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria, Generale Francesco Paolo Figliuolo. Il Prefetto ha detto che avrebbe esposto ai ministeri di competenza questa richiesta”. “E’ una questione di interesse regionale ma anche nazionale – aggiunge il Segretario della CGIL Fabio Seggiani – essendo questo un asset strategico per l’industria italiana del futuro. Il Governo sta individuando una serie di aziende che potrebbero produrre il vaccino anche per conto di terzi e GSK ha tutte queste potenzialità per farlo. Se non si aumenta la produzione sarà dura avere una vaccinazione di massa e Siena, per storia, capacità delle maestranze e patrimonio tecnologico del sito produttivo, non può restarne fuori”. “Sul fronte più locale della multinazionale invece – sottolinea la FILCTEM CGIL – tutti i piani produttivi delineati a fine 2020 sono saltati, visto che del miliardo di dosi di adiuvante che dovevano essere prodotte, forse nel 2021 ne rimarranno 100-150 milioni con un calo di circa il 90%; a ciò si aggiunge la preoccupante flessione di richiesta dei vaccini contro le meningiti sui quali da tempo GSK ha concentrato le proprie capacità produttive, tanto che al momento gli impianti sono sottoutilizzati e il personale, quando non invitato a fruire di periodi feriali, viene spostato da un reparto all’altro, situazione che desta preoccupazione sul futuro occupazionale dei siti senesi”.“GSK si presenta tra le Big Pharma come la numero uno nel ramo dei vaccini, – conclude con amarezza il sindacato – ma in questa pandemia si è fatta trovare assolutamente impreparata e non all’altezza della sfida. Siamo fermamente convinti che non si possa rimanere indifferenti davanti ad una situazione così delicata, oggi più che mai è necessaria la volontà politica di favorire accordi industriali tra aziende farmaceutiche utili a sconfiggere il Covid-19 e le sue varianti, che sarà possibile solo con la somministrazione dei vaccini a tutta la popolazione mondiale”.