Siena : Maurizio Pozzi (Coop Medici 2000) ,“  la bozza di riforma di  medicina generale  delle regioni è ‘pasticciata’ , lascia domande aperte”

“La bozza di riforma della medicina generale resa pubblica in questi giorni appare confusa in alcuni aspetti, prevede un sostanziale ‘liberi tutti’ per le Regioni – che avranno mano libera nel decidere quanti medici impiegare e con quale rapporto di lavoro – e non risolve l’incognita dei costi, perché a ora non sappiamo come verranno reperite le risorse per il nuovo sistema una volta che sarà a regime”. Così Maurizio Pozzi (Presidente Coop Medici 2000) commenta la bozza di riforma preparata dalle Regioni e resa pubblica in questi giorni. La riforma vorrebbe creare una sanità territoriale “che risponda più efficacemente alle esigenze dei cittadini” e prevede, tra le altre cose, la creazione di una specializzazione universitaria in cure primarie, la possibilità da parte delle Regioni di decidere la dipendenza per i nuovi medici e l’accreditamento per chi rimarrà in convenzione. Infine, indipendentemente dal tipo di rapporto di lavoro, sono previste un certo numero di ore di lavoro nelle strutture create con il Pnrr e obblighi immediati per i medici convenzionati, sottraendo alcuni aspetti alla contrattazione collettiva. “Dare mano libera alle singole Regioni significa potenzialmente aumentare le disparità tra i Sistemi Sanitari Regionali”, spiega Pozzi. “Bene invece la specializzazione, perché il corso di formazione triennale era ormai superato. Il punto principale, però, è l’incognita dei costi: il Pnrr ci ha dato i soldi per gli investimenti ma non per le spese correnti. Il Covid ha posto di nuovo il problema drammatico di rinforzare i presidi sanitari sui territori e a noi non interessa da dove arriveranno le risorse (finanziarie e umane) ma solo che arrivino, o le zone disagiate e carenti rimarranno tali, che ci siano Case della Comunità o no. Senza personale e servizi per i cittadini, insomma, queste strutture rimarranno scatole vuote e non risolveranno nulla”, conclude il Presidente, affermando nuovamente la disponibilità dei medici di famiglia a parteciparvi – come già avviene in provincia di Siena – e della Cooperativa ad assumere i servizi qualora fosse necessario.