Siena : MPS; associazione Confronti , “ se il Cda del Monte ‘apparecchia’ per la svendita, il governo rinegozi con l’Europa le condizioni dell’accordo 2017”

 Dall’associazione Confronti  di  Siena riceviamo e pubblichiamo

“Banca MPS, nelle risposte alle domande dei soci in vista dell’assemblea del 6 aprile, presume di avere più chance di autorizzazione dalla Commissione Europea su un aumento di capitale nell’ambito di una fusione con un istituto più solido, piuttosto che non una ricapitalizzazione in solitaria. Ricapitalizzazione in solitaria che – sostengono i vertici della banca al 64% del Ministero dell’Economia e delle Finanze – dovrebbe fare i conti con le attuali difficoltà reddituali della banca. Perché un’operazione di rafforzamento patrimoniale con intervento dello Stato, ci dicono, passa per il vaglio della “DG Comp”, che valuta anche la “capacità reddituale prospettica”.  Ci pare chiaro l’orientamento che sta prevalendo: realizzare la svendita della banca alle migliori condizioni. Per chi compra, ovviamente.  Per questo chiediamo ancora con più forza che questo Governo, il governo di salvaguardia nazionale, con a capo l’italiano più stimato all’estero, rinegozi con l’Europa l’accordo sottoscritto dall’allora Ministro Padoan nel 2017. Anche per non violare la direttiva sul salvataggio degli enti di credito, come abbiamo scritto al Presidente dell’Europarlamento Sassoli.  Perché la “capacità reddituale prospettica”, in questo contesto sconvolto dalla Pandemia, non può essere certamente ottimale, permanendo le limitazioni all’attività caratteristica del Monte. Limitazioni, ricordiamocelo, che discendono da quell’accordo, frutto di una stagione che appartiene ad un’altra era dell’economia e della finanza.  Trattare il futuro del Monte secondo regole estranee al mutato, sconvolto, contesto di riferimento è una condanna a morte che Rocca Salimbeni non merita.  Ci rifiutiamo di pensare che quel che si sta facendo, ancora una volta, per Alitalia non si possa fare per Banca Monte dei Paschi di Siena.”