Siena: Rossana Salluce (segr. Pd), “investire sul Biotecnopolo significa investire su Siena e investire sul futuro rafforzando il settore della ricerca scientifica e dell’industria. Ci limitiamo a far notare che, in assenza di un contributo di origine europea, il progetto anti-pandemico non avrebbe avuto alcun futuro. Se il Governo avesse davvero voluto investire sul Biotecnopolo non avrebbe aspettato due anni e non avrebbe perseguito un sistematico sottofinanziamento del progetto”

«Nessuna polemica, nessuna bufera. Siamo sinceramente contenti per Siena, per le sue eccellenze nel campo della ricerca che – semmai ce ne fosse stato bisogno – ricevono un’ulteriore consacrazione a livello internazionale. Investire sul Biotecnopolo significa investire su Siena, sull’incredibile patrimonio professionale e umano che si forma nelle nostre Università e nei nostri centri. Significa investire sul futuro rafforzando il settore della ricerca scientifica e dell’industria. Significa riconoscere il valore del Prof. Rino Rappuoli, degli enti istituzionali e dei partner scientifici coinvolti sul territorio: l’Università degli Studi e i partner pubblici e privati coinvolti. E di questo non potremmo che essere più contenti.» é quanto ha dichiarato la segretaria del Pd Siena, Rossana Salluce (foto), alla conferenza stampa cui hanno partecipato anche i consiglieri comunali Mazzarelli e Masi, il segretario provinciale Valenti, la vicesegretaria regionale Lio, le consigliere regionali Paris e Rosignoli, l’assessore regionale al diritto alla salute Bezzini e il senatore Franceschelli. «Il Partito democratico è un partito maturo, non sente la necessità di dover mettere delle bandierine: l’impegno del Pd e dei suoi rappresentanti eletti, ad ogni livello, raccontano- ha precisato – degli sforzi fatti per il Biotecnopolo, per rafforzare a livello europeo e globale Siena come avanguardia della ricerca scientifica. Il futuro passa da qui, dai nostri ricercatori, dai nostri professori, dalle eccellenze della ricerca, dal nostro territorio. E questa è la soddisfazione più grande che un Partito che guarda alla città cercando di costruire un’alternativa credibile a questa destra, un Partito che guida la provincia e la regione Toscana potesse avere. Non abbiamo la necessità di mettere delle bandierine. Sentiamo però il bisogno di far presente un dato di realtà su cui si infrange la narrazione della destra di governo e dell’amministrazione senese. La realtà, “convitato di pietra”, è che se il Governo nazionale avesse davvero voluto investire sul Biotecnopolo – progetto a cui non ha mai creduto fino in fondo – non avrebbe aspettato due anni e non avrebbe perseguito un sistematico sottofinanziamento del progetto. Se avesse davvero creduto ad un progetto di sviluppo per Siena, ad un progetto che guarda al futuro, non avrebbe aspettato i 30 milioni provenienti dall’Unione europea ma avrebbe, esso stesso, ritenuto meritevole il progetto senese. Invece, per due anni, diversamente da quanto il governo Meloni e autorevoli esponenti politici del territorio hanno sostenuto, abbiamo dovuto far notare- ha ricordato Rossana Salluce – il taglio dei finanziamenti e difendere, ad ogni livello, un progetto in cui abbiamo fortemente creduto.Non si tratta di attribuire, dal punto di vista politico, meriti o colpe: ci limitiamo a far notare che, in assenza di un contributo di origine europea, il progetto anti-pandemico non avrebbe avuto alcun futuro. Resta ineliminabile, tuttavia, l’incertezza per il futuro: lo stanziamento europeo, pur importante, non sana i dubbi connessi al futuro del progetto, alle attività che il Biotecnopolo svilupperà e alle linee di finanziamento ad esso connesse.Preoccupa – ha continuato la segretaria del Pd Siena – il sottofinanziamento sistematico del settore della ricerca nel nostro Paese, rispetto al quale un’Amministrazione comunale sede di due Università non ha battuto ciglio, nè ha provveduto a stigmatizzare; preoccupa il primo taglio di 135 milioni di euro ai fondi per il Biotecnopolo e per il Centro Nazionale Anti Pandemico, conseguenza della rimodulazione del PNRR di inizio marzo 2024. Preoccupano fortissimamente gli stalli vissuti su questi due progetti e la mancanza di notizie sulla loro evoluzione, ormai a quasi 4 anni dalle leggi programmatiche che li hanno previsti, costituiti e finanziati.”