Siena:rete ictus Toscana; professionisti dell’area vasta Toscana sudest a confronto all’Aou Senese il 24 settembre

Accrescere la consapevolezza di appartenenza alla rete, condividere gli aspetti organizzativi delle attività e delle azioni progettuali del gruppo tecnico regionale, valorizzare i nodi afferenti alla rete ictus e il ruolo degli Stroke Team. Sono questi gli obiettivi della giornata di studio in programma all’Azienda ospedaliero-universitaria Senese per martedì 24 settembre: nell’aula A del centro didattico dell’ospedale Santa Maria alle Scotte, dalle ore 9 alle 14, è in programma una giornata di lavori e confronto con i professionisti dell’area vasta Toscana sudest che, per il secondo anno consecutivo, si confrontano su appropriatezza delle prestazioni sanitarie, sistemi di valutazione, verifica e miglioramento dell’efficienza ed efficacia in relazione a ictus e stroke e relativa presa in carico dei pazienti. L’evento è promosso da ARS (Agenzia Regionale di Sanità) della Regione Toscana nelle 3 aree vaste del territorio, con lo stesso programma e con approfondimenti su aspetti peculiari. Gli altri due appuntamenti si tengono il 14 ottobre a Firenze, per quanto riguarda l’area vasta Toscana centro, e il 5 novembre per quanto riguarda l’area vasta Toscana nordovest. All’interno del comitato scientifico degli appuntamenti c’è la dottoressa Rossana Tassi, direttrice dell’UOC Stroke Unit dell’Aou Senese. «Ogni anno vengono ricoverati in Stroke Unit circa 450 pazienti con stroke acuto, dei quali circa l’80% con ischemia cerebrale e la restante quota con emorragia cerebrale o subaracnoidea. Il 30% dei pazienti ischemici viene trattato in acuto con terapia trombolitica sistemica e/o disostruzione meccanica (circa 190 trattamenti annui) in collaborazione con la Neuroradiologia diagnostica e terapeutica, diretta dalla dottoressa Sandra  Bracco ed è importante sottolineare che la neurointerventistica senese rappresenta il centro di riferimento per il trattamento dell’ictus ischemico acuto da occlusione di grosso vaso nell’area vasta sudest toscana, nell’ambito della rete tra ospedali a diversa complessità assistenziale per la patologia tempo-dipendente. L’altra patologia trattata è l’emorragia cerebrale che ha ancora oggi un’elevata mortalità – spiega la dottoressa Tassi -. Sono numeri importanti, specie se correlati all’importanza della collaborazione con l’Area Vasta, un fattore strategico fondamentale. Un rapporto avviato già nel 2014 con il primo accordo di trasferimento dei pazienti con ischemia cerebrale acuta da occlusione di grosso vaso per il trattamento endovascolare. Da allora, il numero dei pazienti che vengono trasferiti dagli altri ospedali (Arezzo, Montevarchi e Grosseto) o che arrivano in centralizzazione primaria dall’area vasta Toscana sudest è cresciuto progressivamente. Eventi come questo – conclude la dottoressa Tassi – aiutano e facilitano i rapporti con i colleghi degli altri ospedali permettendo inoltre un ottimo scambio di expertise, nell’ottica di una crescita culturale e scientifica continua».