Sinalunga: consiglio comunale approva revoca cittadinanza onoraria a Mussolini con 11 voti favorevoli e 5 astenuti
La revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini Benito, richiesta dal gruppo di maggioranza di centrosinistra, è stata approvata dal consiglio comunale di Sinalunga con 11 voti favorevoli e 5 astenuti. In proposito il sindaco Edo Zacchei ha commentato la richiesta del gruppo consiliare “Alleanza per Sinalunga”, rifiutata dalla maggioranza , sul ritiro di questo punto all’odg “ portando a supporto la motivazione per cui sarebbe prima opportuno indagare su eventuali altre cittadinanze onorarie indegne da revocare al pari di quella in oggetto. L’opposizione ha quindi cercato di sminuire questo nostro provvedimento, additandolo come perdita di tempo a fronte di problemi ben più tangibili (quando il lavoro altresì proposto dall’opposizione comporterebbe un maggior impegno da parte di questa amministrazione). Nel corso del dibattito, il gruppo consiliare “Alleanza per Sinalunga” ha addirittura cercato di suggerire una diversa visione delle stragi, a seconda del contesto storico e rivendicando “quanto di buono costruito durante il regime fascista”. Il gruppo consiliare “Alleanza per Sinalunga” ha tentato infine – ha fatto presente Zacchei -di strumentalizzare una recente comunicazione del Sindaco sui social, dove questo accostava il medesimo gruppo al partito fascista. Premessa la mancanza di attinenza di tale intervento all’argomento in oggetto, è opportuno ricordare che questa comunicazione era in risposta ad un loro accostamento abbastanza fuori luogo del Sindaco al Re Luigi XIV, quando anche in questa sede il rappresentante del gruppo in questione a domanda diretta non si è dichiarato antifascista.È vero, Mussolini ed il regime fascista sono morti da tempo, ma questo provvedimento ci pare il minimo omaggio che questa amministrazione possa fare a tutte le vittime, non solo i partigiani e non solo in questo comune. Vittime che si sono rese necessarie per la destituzione del regime fascista e per gettare le basi della democrazia, grazie alla quale oggi in Italia – ha concluso – cittadini come noi oggi possono esprimersi in queste stanze”.
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