Toscana : Aree Interne; la proposta della Toscana diventa disegno di legge al Senato. La soddisfazione di Marco Niccolai (Pd), presidente della commissione Aree interne del Consiglio regionale della Toscana.“Altre Regioni vogliono unirsi a noi in questa battaglia”, dice Niccolai
Il Senato della Repubblica ha iscritto agli atti il disegno di legge d’iniziativa del Consiglio regionale della Toscana “Modifiche alla legge 30 dicembre 2020, n. 178, in materia di agevolazione contributiva per l’occupazione nelle aree interne”. Ne dà notizia Marco Niccolai, consigliere regionale Pd e presidente della commissione Aree interne. «Sono molto soddisfatto perché la proposta, che nasce da un lavoro della commissione che presiedo e che ha visto il consenso unanime del Consiglio, ora muove i primi passi in Parlamento – spiega Niccolai – . Mi auguro che il Senato possa quanto prima calendarizzare il disegno di legge ed esprimersi su quella che riteniamo un’opportunità fondamentale per creare occupazione nelle aree interne del Paese e quindi della Toscana. Ci hanno contattato, per presentare testi analoghi al nostro anche altri colleghi consiglieri regionali di Regioni del Centro-Nord. Siamo felici che anche altri Consigli regionali siano insiem a noi in questa battaglia. Più Regioni si esprimeranno in questo senso verso il Governo ed il Parlamento, più forte sarà la possibilità di raggiungere un obiettivo fondamentale per i territori più periferici». La proposta di legge al Parlamento (ora “disegno di legge”), lo ricordiamo, era stata approvata dal Consiglio regionale l’8 marzo scorso e ha l’obiettivo di estendere anche ai comuni ricompresi nella mappatura aree interne le agevolazioni contributive previste dal decreto legge 14 agosto 2020, n.104 per i territori svantaggiati. Si tratta quindi di intervenire sull’articolo 27 del decreto legislativo 104/2020 che ha introdotto, in favore dei datori di lavoro privati la cui sede di lavoro sia situata in aree svantaggiate, con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico, un esonero pari al 30 per cento del versamento dei contributi previdenziali complessivamente dovuti all’Istituto nazionale della previdenza sociale. In sostanza, si tratterebbe di estendere a tutte le aree interne del nostro Paese, quindi non solo alle aree svantaggiate che sono quasi tutte al Sud, i benefici fiscali previsti dal decreto 104/2020. Si chiede, quindi, di applicare, a partire dal 2024, anche ai comuni compresi nelle aree interne l’esonero contributivo. «La fiscalità di vantaggio è un provvedimento concreto che incide in modo tangibile sui costi del personale che un datore di lavoro deve sostenere. La decontribuzione – conclude Niccolai – consente ampio respiro e permette di mantenere e incrementare occupazione a lungo termine».