Toscana: Coldiretti ; nuovo decreto ‘flussi non basta , servono contratti di lavoro occasionali per studenti, disoccupati e percettori di reddito cittadinanza per sopperire a mancanza manodopera nelle campagne  

I lavoratori extracomunitari stagionali che arriveranno in Toscana con il decreto flussi non saranno sufficienti a coprire la necessità di forza lavoro delle aziende agricole regionali. E’ quanto afferma Coldiretti Toscana in riferimento alle domande presentate a partire dal 27 marzo in base al Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) di programmazione transitoria dei flussi. In Toscana sono previsti circa 2.000 ingressi ma le domande da parte delle aziende di manodopera stagionale saranno il doppio. “Le quote stimate per la Toscana non sono sufficienti per coprire il fabbisogno della nostra agricoltura che necessità di più manodopera. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – L’agricoltura può dare risposte in termini occupazionali ma serve regolarità nel garantire un livello adeguato di manodopera stagionale insieme a regole certe per non ritrovarsi, ogni anno, a ridosso delle campagne agricole senza la forza lavoro necessaria per raccogliere i prodotti agricoli. Per questo serve un decreto flussi aggiuntivo, previsto peraltro dalla legge, ma è importante anche il nuovo sistema di prestazioni occasionali introdotto nella Manovra dal Governo e sostenuto da Coldiretti che porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento dei cittadini italiani al settore agricolo”. Per far fronte alla richiesta di lavoratori stagionali, soprattutto nei settori strategici dell’economia agricola regionale come la raccolta degli ortaggi e della frutta, dell’uva e delle olive ma anche nei vivai, è stato introdotto un nuovo sistema di prestazioni occasionali che sostituisce i vecchi voucher che prevede un importante snellimento degli adempimenti e dei costi per l’impresa garantendo la tutela dei diritti dei lavoratori nel pieno rispetto della disciplina della contrattazione collettiva di settore. Il nuovo strumento non potrà essere impiegato per l’impiego di operai agricoli, cioè coloro i quali nei precedenti 3 anni sono iscritti nei registri anagrafici degli operai agricoli. Potranno accedervi – spiega Coldiretti Toscana – pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno. Al lavoratore saranno inoltre garantite le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati a tempo determinato. “E’ uno strumento – spiega il Presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi – destinato anche nella nostra regione a garantire ulteriore forza lavoro nelle nostre campagne dove oggi attualmente sono impegnati 56 mila lavoratori agricoli, l’80% assunti con contratto a tempo determinato”.In Toscana – conclude Coldiretti Toscana – quasi un prodotto agricolo su due viene raccolto da mani straniere con 23.915 lavoratori stranieri (42,5% del totale) provenienti da 136 paesi principalmente da Romania, Albania, Senegal, Marocco, Macedonia, Pakistan e Nigeria, Kosovo e Tunisia. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli.