Toscana: giornata delle api; Coldiretti, “festa nelle fattorie e nei mercati ma i melari sono vuoti o quasi e apicoltori in crisi”.In Toscana sono 7 mila gli apicoltori. Appello Cia Arezzo:”consumiamo miele dei produttori locali”
Fattorie e mercati contadini in festa per la Giornata Mondiale delle Api. Arriva in anticipo nelle aziende agricole di Coldiretti e Campagna Amica il “World Bee Day” dedicato alle preziose amiche dell’ambiente e della biodiversità che i cambiamenti climatici e purtroppo anche l’impronta dell’uomo stanno mettendo in forte pericolo. Il mondo delle api, i loro segreti, le abitudini, la loro fragilità ma anche gli straordinari prodotti del loro lavoro, come il miele ed il polline, nutrienti e buoni, saranno al centro di tante attività e laboratori promossi dagli apicoltori in programma per tutto il fine settimana. Una festa delle api con i melari vuoti o quasi a causa degli sconvolgimenti climatici con vistosi cali di produzione ed un consistente aumento dei costi per la nutrizione di soccorso per consentire la sopravvivenza delle famiglie come accaduto nelle scorse settimana a causa dell’abbassamento repentino delle temperature portate da neve e maltempo ma anche dalla necessità di spostare le arnie alla ricerca delle fioriture. In Toscana sono oltre 7 mila le aziende apistiche che si prendono cura di 170 mila alveari e 20 mila sciami e producono numerose tipologie di miele, dall’acacia al castagno, dall’edera al girasole, dalla sulla al rovo, con una crescita sensibile della presenza di donne e giovani a condurre le aziende apistiche. Ma non è l’unico grattacapo a cui deve far fronte il settore. L’oro delle api è infatti uno dei prodotti alimentari più falsificati sulle nostre tavole a colazione. Un barattolo su due che entra nel mercato UE proveniente dai paesi extra Ue, Cina in testa, non è puro ma è “allungato” con sciroppi zuccherini e “tagliato” con coloranti per falsificare l’origine botanica con lo scopo di aumentarne le quantità ed abbassarne il prezzo. In questo senso è stata accolto molto positivamente da Coldiretti Toscana il via libera da parte della plenaria del Parlamento europeo all’accordo politico provvisorio con il Consiglio sulle norme aggiornate in materia di composizione, denominazione, etichettatura e presentazione di alcuni prodotti alimentari “per la prima colazione”, ossia la cosiddetta “Direttiva Breakfast”. Le norme di aggiornamento contrasteranno le importazioni di miele adulterato da paesi terzi attraverso l’etichettatura obbligatoria e chiaramente visibile del paese di origine e avvieranno un processo per creare un sistema di tracciabilità del miele. Nel caso delle miscele saranno indicate anche le percentuali con cui ciascun paese partecipa alla composizione di quel prodotto. E’ un bel passo in avanti verso la trasparenza. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – Sono state poste le condizioni per mettere nelle condizioni il consumatore di avere un approccio consapevole ed informato al momento dell’acquisto e ai produttori di poter contare su strumenti efficaci per contrastare le contraffazioni e la concorrenza sleale. Trasparenza, tracciabilità e reciprocità sono per noi principi irrinunciabili per tutelare il reddito delle imprese agricole e la salute dei cittadini non solo italiani”. Consumiamo miele dei produttori locali: l’appello viene da Cia Arezzo che ricorda l’importanza di salvaguardare e sostenere gli apicoltori che “eroicamente portano avanti un’attività complessa e minacciata da tanti nemici esterni.Leggere bene le etichette, scegliere aziende del territorio, arginare l’invasione del mercato di prodotti di dubbia provenienza può contribuire a garantire un futuro ad arnie ed alveari presenti nella nostra provincia”, spiega Massimiliano Dindalini, Direttore di Cia Arezzo. “La crisi delle api, influenzata dai cambiamenti climatici, dalla variazione degli habitat e dall’inquinamento ambientale, rischia di avere risvolti più ampi. L’attività di impollinazione infatti è preziosa per favorire la produzione agricola e quindi del cibo che arriva sulla nostra tavola”, dice Dindalini e aggiunge: “Il nostro impegno è quello di diffondere l’utilizzo di buone pratiche e misure per contrastare i predatori, come la vespa velutina, che minacciano la sopravvivenza delle api. Per tutelare gli impollinatori, insieme alla riduzione dei prodotti chimici, può essere utile ricorrere a pratiche agronomiche come l’introduzione di filari, siepi e prati ai margini dei campi coltivati aumentano la presenza degli insetti, come pure la rotazione delle colture con trifoglio o altre erbacee mellifere può incrementare l’abbondanza e la biodiversità, un ciclo virtuoso che migliora la resa delle colture e la redditività dell’azienda”. Anche negli ambienti urbani, qualcosa si può fare, con il supporto di comuni e cittadini: “Ridurre l’uso di concimi e fungicidi, lasciar fiorire siepi ed arbusti nei parchi, piantare specie mellifere può offrire “accoglienza” agli impollinatori, che svolgono comunque un lavoro prezioso. Ma non dimentichiamo soprattutto di consumare miele italiano, meglio se del nostro territorio”.