Toscana in zona “rossa”:  lettera aperta della sindaca di Civitella in Valdichiana Ginetta Menchetti al Presidente Eugenio Giani ,”rammarico e delusione per l’informativa divulgata. Non accettabile dare comunicazioni non certe qualunque sia il loro contenuto, non solo perché destabilizza ma perché crea ancor più insofferenza nei cittadini che da ormai un anno vivono in un contesto di grande difficoltà”

Dalla sindaca di Civitella in Val di Chiana Ginetta Menchetti riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta inviata ieri al presidente della regione Eugenio Giani”

“Carissimo Presidente, in un’ottica di trasparenza e schiettezza che mi contraddistingue sempre anche nel rapporto con te, e nei confronti dei miei cittadini e non solo, non posso fare a meno di esprimere il mio più grande rammarico e grande delusione per l’informativa divulgata dalla regione nella  giornata di oggi. Il periodo è già molto complesso,  attività chiuse, vaccinazione con gravi ritardi  che hanno visto la priorità di  certe categorie  dimenticandone totalmente  altre, con maggior rischio di contagio senza una, almeno, percepibile valida motivazione. A questo si aggiunge  la notizia di oggi che la Toscana sarebbe stata zona arancione,  con la tua disponibilità a valutare in provincia di Arezzo,  seppur con tasso superiore ai 250 casi positivi rispetto ai 100.000, la possibilità  per almeno l’area Valdichiana  di passare in zona arancione. Ci avevamo sperato  tutti, amministratori, cittadini genitori e studenti, invece alle 18.00 ci giunge la doccia fredda della comunicazione ricevuta dal ministro che la Toscana sarebbe diventata rossa. Pur comprendendo le difficoltà del momento, soprattutto per chi ricopre un ruolo istituzionale di grande responsabilità come il tuo, impegnato contemporaneamente su mille fronti, ritengo non accettabile dare comunicazioni non certe qualunque sia il loro contenuto, non solo perché destabilizza ma perché crea ancor più insofferenza nei cittadini che da ormai un anno vivono in un contesto di grande difficoltà. E’ sotto l’occhio di tutti l’affanno della regione Toscana  nella gestione di questo periodo di pandemia, sarebbe forse più opportuno  riconoscere gli errori, che lavorando sono pure comprensibili,  e attivarsi  per risolverli, anziché cercare responsabilità terze  come oggi è successo con i medici di famiglia, che in particolare in questo territorio, nonostante le difficoltà di accesso dovute al Covid, sono stati un importante presidio e lo stanno dimostrando anche in queste settimane con la vaccinazione degli ultra ottantenni.Mi auguro che la regione Toscana, con l’impegno di tutti, inverta velocemente la rotta nella gestione di questa pandemia”