Toscana : insetti ‘alieni’; Coldiretti ; “ i dieci ‘mostri’ che minacciamo l’agricoltura”
Dalla flavesceza dorata che minaccia la produzione di vino alla cimice marmorata asiatica e la Drosophila suzukii che attaccano decine di specie di alberi da frutto, dalla vespa velutina(foto), il calabrone killer che stermina le api e mette in pericolo la biodiversità al granchio blu che divora cozze e avannotti fino alla cecidomia degli olivi, al cinipide galleno dei castagni, al cerambicide dal collo rosso (Aromia Bungi), un pericolo per pesche, albicocche e susine, al batterio che provoca una gravissima malattia del pero ed melo per finire con il punteruolo del fico. Sono le principali specie aliene portate in Toscana dalla globalizzazione degli scambi e dai cambiamenti climatici che stanno causando milioni di euro di danni alle produzioni agricole con pesantissimi effetti sul piano alimentare, ambientale, paesaggistico ed economico. “Mostri” alloctoni arrivati da Asia, Nord America e da altre aree del globo e che hanno trovato, nelle nostre campagne, habitat congeniali favoriti dal surriscaldamento e dal caldo anomalo ma anche da controlli poco accurati alle frontiere. A dirlo è Coldiretti Toscana che ha stilato una classifica delle dieci specie aliene più pericolose per il futuro dell’agricoltura. “La presenza di queste specie – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – rappresenta una gravissima minaccia per molte delle colture che caratterizzano la nostra agricoltura. Con gli scambi commerciali si moltiplica l’arrivo di materiale vegetale infetto e parassiti vari che danneggiano le coltivazioni e la sostenibilità economica delle aziende agricole. Sotto accusa è una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nel mercato UE senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni. A farne le spese sono ancora una volta i nostri agricoltori. In Toscana, grazie al lavoro del Servizio Fitosanitario Regionale, stiamo combattendo il diffondersi di questi nuovi inquilini”.