Toscana : legge per accesso a incarichi dirigenziali; presidente commissione affari istituzionali Bugliani (Pd) risponde a Presidente Giani ,«nessuna esitazione personale o di parte, ma profondo rispetto delle istituzioni e delle regole. Immeritato l’attacco rivoltomi ieri in Aula dal presidente della Giunta regionale”

Da Giacomo Bugliani consigliere regionale Pd e presidente della commissione Affari istituzionali , riceviamo e pubblichiamo

«Come rappresentante delle istituzioni e presidente di una commissione consiliare regionale ho sempre agito nel rispetto delle procedure, tutelando l’interesse dei cittadini toscani, del territorio e delle istituzioni. Non ho mai esitato a dare il via a un provvedimento amministrativo per motivi personali o di parte politica. Per questo, ieri, durante la seduta del Consiglio regionale, rispetto all’iter della legge sul personale della Regione, promossa dal presidente della Giunta, non potevo che precisare che da parte mia non vi è stata alcuna esitazione a fare approvare la normativa, se non il rispetto verso i rilievi di contrarietà alla Costituzione evidenziati in quattro pagine dall’ufficio legislativo. Quella legge non contiene solo quanto richiesto dalla Corte dei Conti, ma anche altro. Ritengo, dunque, immeritato l’attacco rivoltomi ieri in Aula dal presidente della Giunta regionale. Proprio a seguito dei rilievi dell’ufficio legislativo, la stessa legge, con una serie di emendamenti, era pronta per l’approvazione nella seduta del 20 maggio scorso della Commissione che presiedo. Approvazione che non ha avuto luogo poiché durante una Giunta straordinaria, convocata due ore prima, è stata presentata una nuova normativa. A fronte di questo, la nuova legge è stata messa nell’ordine del giorno il 27 maggio per l’illustrazione e calendarizzata il prossimo 15 giugno per la votazione. Tempi rapidissimi e inusuali. Questo per precisare la mia correttezza e serietà. Rivendico, ancora una volta, la mia libertà di pensiero nel rispetto dei compiti che sono chiamato ad espletare come presidente di commissione».