Toscana : on. Susanna Cenni (Pd), “paesaggi storici rurali patrimonio per la ripartenza del Paese e delle aree interne” 

“Siamo dentro a cambiamenti profondi: la sfida climatica ci impone velocità e determinazione, la necessità di uscire dalla crisi causata dal Covid di tornare a crescere con rinnovata capacità di stare sul mercato, le ingenti risorse in arrivo con il PNRR ci impongono di decidere come e dove orientarle senza sbagliare. Per questo motivo dobbiamo attivare un grande coordinamento che ci permetta di condividere scelte, decisioni strategiche, politiche pubbliche e iniziative private”. Così l’on. Susanna Cenni, vicepresidente della Commissione Agricoltura alla Camera, secondo cui  “il decreto che nel 2012 ha approvato l’Osservatorio Nazionale per il Paesaggio Rurale ed il Registro  è stato un momento importantissimo e il crescente numero di iscrizioni e richieste di iscrizione in itinere mi ha spinto, a inizio legislatura, a presentare una proposta di legge affinché l’istituzione di quel Registro diventasse norma primaria, definita da legge ordinaria. Ancora non è avvenuto, ma l’importante è non perdere la rotta e in questo ci aiutano altre iniziative, come il decreto per la salvaguardia dei vigneti eroici o storici. L’obiettivo è chiaro: dobbiamo fermare processi di abbandono, spopolamento e degrado che concorrono con prepotenza al depauperamento del territorio, al dissesto idrogeologico, all’incapacità dei terreni agricoli abbandonati di resistere a fenomeni climatici sempre più violenti, valorizzando quell’insieme di pratiche agricole, conoscenze, qualità delle produzioni e sostenibilità ambientale. Adesso è fondamentale lavorare per mantenere i paesaggi già iscritti nel Registro, dar loro valore ambientale, sociale ed economico. Per questo è necessario avere certezza di risorse per i Comuni e per le imprese agricole dei territori censiti: questo patrimonio non è dato per sempre, manutenzione e valorizzazione sono fondamentali”.“Per il futuro – conclude l’onorevole Cenni – abbiamo alcuni temi cardine su cui confrontarci: penso alla partita dell’agrovoltaico per riuscire ad accrescere la produzione di energie rinnovabili senza stravolgere il paesaggio; penso agli impianti produttivi più moderni di oliveti e di vigneti per la raccolta meccanizzata, ma che certo non rispondono ad esigenze paesaggistiche; penso alla necessità di approvare una legge contro il consumo di suolo o alla gestione di colture non autoctone di grande impatto che sempre più spesso arrivano nei nostri territori. Dobbiamo essere capaci di combinare bene le sfide innovative e la tutela del paesaggio, facendola diventare motore di buona crescita anche nella sfida climatica. E farlo adesso perché non avremo tempi supplementari”.