Toscana: rinvio revisione legge su edilizia residenziale pubblica; Ceccarelli (Pd), “la Lega cavalca il rinvio, ma il risultato del suo ostruzionismo è il ritardo dei bandi per assegnare gli alloggi”. Replica del capogruppo regionale della Lega Montemagni ,” con tenacia e buonsenso abbiamo stoppato un’insensata decisione del Pd di cambiare la Legge sulle case popolari”. Controreplica di Ceccarelli ,” ricordo  il principio riaffermato dalla Corte è quello secondo cui le case popolari si danno a chi ha più bisogno, senza distinzione di nazionalità, di colore della pelle, di religione”

Botta e risposta  oggi tra Pd e Lega sul rinvio della discussione sulla revisione della legge regionale sull’edilizia residenziale pubblica. Ha cominciato Vincenzo Ceccarelli, capogruppo regionale del Pd, ricordando che “eravamo pronti a votare le modifiche alla legge Erp e la discussione era iniziata  in aula. Com’è noto, era necessario, alla luce di diverse sentenze della Corte costituzionale, che hanno dichiarato l’illegittimità delle norme nelle quali si fissa il requisito della residenza (o dell’attività lavorativa) da più di cinque anni sul territorio regionale, come condizione di accesso al beneficio dell’alloggio di edilizia residenziale pubblica. La norma è stata giudicata in contrasto con i principi di uguaglianza. Di fronte alla proposta di modifica della legge regionale, nella quale avevamo condiviso anche alcuni gruppi dell’opposizione il riconoscimento di un’ulteriore premialità per chi risiede da anni sul territorio regionale, ci siamo trovati di fronte a una serie di emendamenti della Lega, presentati in aula, sui quali era necessario un parere di ammissibilità degli uffici per poter procedere, da qui il rinvio a settembre. Questa è la cronaca di quanto accaduto in Consiglio regionale. Dispiace che a pagare le conseguenze di questo atteggiamento del tutto ideologico della Lega, siano proprio i toscani: i cittadini, in stragrande maggioranza italiani, che si vedono  negato nell’immediato il diritto di entrare nelle graduatorie per avere assegnato un alloggio e i sindaci che avevano sollecitato le modifiche alla legge regionale, proprio per fare presto i bandi. Gli atteggiamenti ostruzionistici di pura matrice politica su una modifica ineccepibile dal punto di vista della legittimità costituzionale producono solo danni, altro che vittoria come rivendica la Lega». Gli ha replicato subito il capogruppo regionale della Lega Elisa Montemagni ricordando che “che non vi era nessuna necessità di modificare la normativa relativa all’accesso alle case popolari ,la forza dirompente di oltre duemila emendamenti ha, dunque, fermato l’insensato obiettivo della maggioranza di modificare la Legge che determina l’assegnazione delle case popolari in Toscana  La decisione di cancellare, con una misura improvvida, il requisito della residenza da almeno cinque anni per avere diritto ad accedere al bando per l’assegnazione di un alloggio, pensiamo sia, dunque, una scelta assolutamente illogica ed improduttiva. Da parte nostra- precisa l’esponente leghista-con spirito costruttivo, avevamo, pertanto, presentato tre proposte di buonsenso; la prima prevedeva che, considerato come il cittadino italiano sia tenuto a dimostrare documentalmente di aver diritto all’abitazione, chiedevamo che pure la persona straniera certificasse, ovviamente nei Paesi in cui è presente un normale catasto e non per chi proviene da zone di guerra, di non possedere beni immobiliari nella sua nazione d’origine. Oltre a ciò-insiste Montemagni-proponevamo l’introduzione di un punteggio premiante a favore di chi in modo certificato dimostra la conoscenza della nostra lingua; talvolta, infatti, possono, ad esempio, sorgere all’interno dei condomini delle conflittualità, magari dovute alla scarsa conoscenza delle stesse regole condominiali.” “Infine, auspicavamo la necessità di avere la residenza in Italia da almeno tre anni ed uno in Regione. Insomma-conclude Elisa Montemagni-siamo soddisfatti di aver stoppato quanto ipotizzato da chi amministra questa Regione. Ribadiamo, dunque, il nostro pensiero: chi risiede da un certo periodo di tempo, sia cittadino italiano o straniero, non deve essere scavalcato in graduatoria, da chi, magari, è sul territorio toscano da pochi giorni. Vogliamo, inoltre, tranquillizzare il Capogruppo Pd, Ceccarelli, ricordandogli che nulla è stato bloccato, perché esiste una Legge, pienamente operativa e quindi i Comuni possono regolarmente pubblicare gli appositi bandi.”. Controreplica di Ceccarelli alla Montemagni : “serve grande onestà intellettuale quando si parla di questioni che stanno a cuore a tanti cittadini. Come sa bene la capogruppo della Lega, i comuni non potranno fare i bandi, perché sono tutti a rischio di impugnativa e per questo motivo l’Anci ci aveva chiesto di adeguare la legge alle sentenze della Corte. E per quanto riguarda gli emendamenti presentati, cui fa riferimento la Montemagni, sono stati tutti analizzati tecnicamente e risultano o illegittimi, in quanto contrastanti con i principi affermati dalla Consulta nelle sue sentenze, o palesemente discriminatori. Ricordo che il principio riaffermato dalla Corte è quello secondo cui le case popolari si danno a chi ha più bisogno, senza distinzione di nazionalità, di colore della pelle, di religione e così via. Non lo dice il Pd, bensi la suprema Corte”.