Toscana : vertenza Gkn, Giani incontra i tre ex presidenti della regione che hanno già raccolto 9000 firme per la promozione di un Comitato di sostegno della lotta delle lavoratrici e lavoratori dell’azienda

 di Walter Fortini

Hanno già raccolto oltre novemila firme e e in pochi giorni pensano di arrivare a 10 mila, che porteranno poi alla presidenza del Consiglio dei ministri.  Diecimila firme per la promozione di un Comitato di sostegno della lotta delle lavoratrici e lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio, quattrocentoventidue, licenziati dall’oggi al domani con una mail in piena estate, e una realtà industriale, storica per l’area fiorentina, chiusa senza appello, con gravi ripercussioni anche per l’indotto. La raccolta di firme è stata promossa da tre ex presidenti della Toscana – Vannino Chiti, Claudio Martini e Enrico Rossi –  che hanno governato la Regione ininterrottamente dal 1992 e che stamani si sono incontrati a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, con il presidente in carica Eugenio Giani. “Queste firme – sottolinea Giani – sono parte della mobilitazione civile e delle istituzioni che subito si è creata all’indomani dell’annuncio dei licenziamenti e che è andata crescendo”. Nei giorni scorsi anche i sindaci hanno scritto a Draghi, per dire no ad “un profitto senza scrupoli”.     “La battaglia comune, difficile e complicata – ammette Giani –, è quella di offrire una nuova prospettiva all’azienda, rimettendo al centro diritti e vita della persone”. “La nostra Regione – rimarca ancora Giani, in piena sintonia con i tre ex presidenti – non può essere un terreno di speculazioni da parte di multinazionali interessate solo agli aspetti finanziari e non anche agli investimenti, alla produzione e al lavoro”. Prima della Gkn la Toscana era già stata duramente provata dalla vicenda della Bekaert. “Come istituzioni – conclude Giani – continueremo a premere per l’approvazione di un decreto legge, allo studio del Governo, che renda le delocalizzazioni meno facili e le disincentivi, soprattutto nel caso di aziende che hanno ricevuto o pensano di chiedere finanziamenti pubblici. Non lasceremo soli i lavoratori”. Intanto il 21 settembre è attesa la pronuncia del ricorso presentato dalla Fiom contro l’azienda per comportamento antisindacale.