Toscana: vertenza Ortofrutticola di Marradi, partito il confronto tra Regione, sindacati e azienda. Preoccupazione della Cisl

La chiusura dell’ Ortofrutticola di Marradi non ci sarà, assicura Italcanditi presente con i suoi massimi esponenti al tavolo convocato da Eugenio Giani con sindacati e tutti i livelli istituzionali coinvolti: solo le fasi di canditura, glassatura e confezionamento saranno spostate a Pedrengo; nello stabilimento di Marradi si attiveranno invece tre linee di produzione incentrate sul prodotto fresco e semilavorato. La ‘virata’ nella vicenda che dal 28 dicembre ha infiammato il territorio toscano è arrivata al tavolo istituzionale convocato dalla Regione con sindacati, azienda e organizzazioni sindacali. Un tavolo ‘plenario’ al quale Giani, che nei giorni scorsi era stato alla fabbrica in Mugello, ha richiesto approfondimenti in merito a possibili sbocchi commerciali, investimenti sullo stabilimento, tenuta occupazionale. Tutti aspetti tecnici che al momento sono stati solo illustrati solo verbalmente da Italcanditi e che, precisa Valerio Fabiani, ancora debbono essere chiariti: “Pur valutando positivamente la scelta di non chiudere non siamo ancora soddisfatti del progetto industriale, che è stato raccontato per ora solo per sommi capi, e delle sue implicazioni occupazionali. Per questo abbiamo chiesto all’azienda di presentare al tavolo regionale il nuovo piano industriale”.Con Fabiani il capo di gabinetto del presidente, Paolo Tedeschi; la vicepresidente Stefania Saccardi e l’assessora al lavoro Alessandra Nardini. Tutti hanno richiesto “dati e numeri”, preannunciando l’avvio di un percorso condiviso con i sindacati e la disponibilità a mettere in campo misure concrete dalla Regione in appoggio a interventi che assicurino il futuro del territorio di Marradi, così peculiare e così avvinto all’azienda che da sempre lavora il suo prodotto più pregiato.Già nelle prossime ore l’azienda dovrà comunicare i tempi per affrontare ‘carte alla mano’ le soluzioni per assicurare produzione e futuro nel Mugello, preservando al massimo l’occupazione sia stabile che stagionale. Dopo l’incontro Fabio Franchi, segretario generale Cisl Firenze-Prato, ha detto di accogliere con favore l’annuncio dell’azienda di non voler procedere alla chiusura dello stabilimento ma ha espresso forti preoccupazioni su cosa succederà nell’imminente futuro, visto che la produzione di marron glacés verrà comunque trasferita a Bergamo e produrrà una riduzione consistente degli attuali occupati e con una riduzione della stagionalità: “Se non viene mantenuto il livello occupazionale – spiega Franchi – siamo perplessi rispetto alla novità di un accordo commerciale con il vecchio proprietario e ai tre nuovi prodotti proposti dall’azienda, oltre al fatto che chiediamo il piano industriale e relativi investimenti di ammodernamento che sono stati presentati oggi”. Andrea Piccini, della Fai Cisl Firenze-Prato ha sottolineato con forza la necessità di continuare ad investire sul territorio di Marradi: “vogliamo un progetto dettagliato e vogliamo che la produzione di qualità dello stabilimento abbia una progettualità che tende al futuro e non all’imminente”.