Abbadia San Salvatore; Covid; lettera al sindaco Tondi dai gruppi consiliari di opposizione che si dicono preoccupati ed esprimono “netto dissenso” per l’aggravamento della situazione sanitaria legata alla pandemia . “Siamo sicuri – chiedono al primo cittadino – che è stato fatto il possibile per tenere sotto controllo i casi ed evitare il propagarsi del contagio?”

Dai gruppi consiliari di opposizione “Abbadia in Comune” e “Abbadia Futura”  riceviamo e pubblichiamo un loro comunicato congiunto

“ La situazione pandemica nel nostro comune è preoccupante: questa mattina 48 positivi più due ricoverati, un numero notevole dì tamponi di cui si attende l’esito e che potrebbe alzare ancora il numero di casi, dubbia o persa la rintracciabilità; per cui la situazione non è più sotto controllo. È del giorno 8 aprile il comunicato della Amministrazione Comunale, tramite la vice Sindaca, con cui si metteva in guardia la popolazione sul numero di positivi, allora 19, denunciando una “situazione di precarietà che richiedeva la massima prudenza”. Oggi, 24 aprile, il numero è cresciuto in maniera preoccupante e nel comunicato dello scorso giovedì 22 aprile, viene ripetuto che il quadro non è tranquillizzante, che è stata “abbassata la guardia” da parte di molte persone, che siamo in zona arancione ma dobbiamo comportarci moralmente come se fossimo in zona rossa. Il richiamo è ancora una volta al senso di responsabilità e di attenzione. Non risulta, che tali messaggi abbiano avuto esiti positivi considerando i numeri; emergono, invece, tutti i limiti con cui si gestisce una situazione di emergenza con raccomandazioni che sono evidentemente del tutto inadeguate rispetto alla reale situazione. I numeri raccontano, purtroppo, ben altro. L’individuazione delle zone è demandata al Presidente della Regione Giani che per l’adozione di provvedimenti di salvaguardia della salute, non considera il territorio comunale ma l’area socio-sanitaria. Nel frattempo che sta facendo, sig. Sindaco, in quanto autorità sanitaria locale e perciò primo responsabile della salute pubblica? Siamo sicuri che è stato fatto il possibile per tenere sotto controllo i casi ed evitare il propagarsi del contagio? Quali e quanti sono i controlli effettuati dai servizi preposti? La verità è che quando la politica nazionale o regionale ordina di stare a casa allora vediamo i posti di blocco e le forze dell’ordine effettuare controlli, quando invece il singolo territorio si trova in difficoltà sanitaria e non in linea con la media generale, allora viene abbandonata, come ci sta capitando, la cautela  e la precauzione sanitaria. Rispetto all’attuale gestione di una situazione che desta allarme sociale come forze di opposizione esprimiamo preoccupazione e netto dissenso. Ancora sono molte le persone in attesa di essere vaccinate dai 70 ai 79 anni e con fragilità importanti. Non può essere un “liberi tutti” ed il richiamo alla responsabilità individuale non si è dimostrato adeguato alla gravità della situazione”.