Abbadia San Salvatore: confronto acceso  tra il presidente della regione Giani e la comunità sul futuro della geotermia in Amiata e nel sud della Toscana

Di Stefano Magi

Confronto acceso  ad Abbadia San Salvatore durante l’incontro pubblico sulla geotermia nell’area dell’Amiata e del sud della Toscana  tra la comunità locale, rappresentata dai comitati che si oppongono all’espansione delle concessioni geotermiche sul territorio, e il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.  Anche l’incontro cominciato il ritardo ( previsto per le 21:00 è iniziato con quasi due ore di ritardo a causa dell’arrivo posticipato di Giani),  ha aumentato la tensione in una sala gremita di cittadini in attesa di risposte. Presenti anche i Sindaci di Piancastagnaio, Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Castel del Piano, Castiglione D’Orcia e Cinigiano, oltre a vari rappresentanti istituzionali di maggioranze e opposizioni dei Consigli comunali dell’Amiata.Il dibattito ha ruotato attorno alla possibile ratifica, da parte della Giunta regionale, dell’accordo con Enel Green Power per il rinnovo delle concessioni geotermiche per i prossimi vent’anni. Secondo la comunità dell’Amiata e, più in generale, delle aree interessate, un rinnovo di questa durata dovrebbe essere accompagnato da un confronto più approfondito sugli impatti già esistenti sul territorio. I comitati non si oppongono alla geotermia in sé, ma chiedono un riequilibrio, ritenendo che l’Amiata abbia già dato un contributo significativo a questa forma di energia. “L’Amiata ha già dato. Chiediamo con forza di non firmare questa concessione senza un ulteriore confronto e di non portare in Giunta la ratifica dell’accordo senza prima ascoltare le istanze della popolazione”, ha dichiarato Cinzia Mammolotti, portavoce del comitato, ribadendo la necessità di un dialogo più strutturato tra Regione e territorio. Le preoccupazioni della comunità riguardano gli impatti ambientali e sanitari delle centrali geotermiche, con richieste di studi più approfonditi sulle emissioni e sulla sostenibilità a lungo termine dello sfruttamento del sottosuolo. Molti cittadini hanno lamentato che le decisioni politiche siano state prese senza un vero coinvolgimento della popolazione.  Giani ha difeso l’operato della Regione, ricordando di aver  ascoltato “dati, informazioni e opinioni. Questo confronto arricchisce il processo decisionale, ma alla fine una decisione deve essere presa, altrimenti la democrazia stessa perderebbe di senso” , ha respinto nettamente la richiesta dei cittadini di non siglare l’accordo senza prima renderlo noto alle popolazioni coinvolte e non ha fornito spiegazioni sulle motivazioni che hanno portato alla cancellazione dei 100MW previsti dal Piano Ambientale ed Energetico Regionale (PAER) del 2015. Un altro aspetto contestato dai comitati è stato il tempismo dell’incontro: la Regione ha deciso di confrontarsi con i rappresentanti dei movimenti contrari alla geotermia solo a ridosso della decisione finale, lasciando poco spazio per una reale discussione o per eventuali modifiche al piano già delineato. L’incontro si è protratto fino a tarda notte, ben oltre l’orario previsto, mentre in televisione andava in onda il Dopo Festival condotto da Alessandro Cattelan e molti erano già tra le braccia di Morfeo. L’attesa ora è per la decisione finale della Regione, che potrebbe arrivare anche nei prossimi giorni. Ma il confronto tra istituzioni e comunità sulla geotermia in Amiata e nel sud della Toscana, così come le richieste di maggiore trasparenza e partecipazione, restano aperti.