Abbadia San Salvatore: Incontro –dibattito molto partecipato sulla Geotermia. I Comitati chiamano alla mobilitazione i cittadini e i sindaci contrari alle centrali geotermoelettriche
Di Mariella Baccheschi
Riuscita bene la iniziativa di ieri venerdì 27 agosto a Abbadia San Salvatore delle sigle anti-geotermiche dell’Amiata e non solo per fare il punto con la cittadinanza sulla situazione delle procedure VIA e dei ricorsi legali, sul progetto di Sorgenia Le Cascinelle in Val di Paglia e sull’utilizzo dei fondi delle rinnovabili ai fini di una differente politica energetica del territorio. I comitati locali, appoggiati da associazioni nazionali (Forum Ambientalista e Italia Nostra), sono ricorsi più volte al Tar Toscana, che ha espresso per lo più parere negativo e, di conseguenza, si sono appellati al Consiglio di Stato. E sono ora in attesa dei pronunciamenti – ha ben spiegato Carlo Balducci per la rete nazionale Nogesi – sulle seguenti centrali: Bagnore 3 (Enel), Poggio Montone (Sorgenia), Casa del Corto (Svolta geotermica). Mentre rimane per il momento aperta la questione della centrale Val di Paglia della società Sorgenia Le Cascinelle, per la quale a breve dovrebbe concludersi in Regione la procedura di VIA. Se il parere risultasse positivo (contro il progetto pesa come un macigno il niet della Soprintendenza), si aprirà per quanti vi si oppongono (comitati, associazioni culturali, amministrazioni comunali, liberi cittadini e non solo) un percorso non più amministrativo, ma legale. Velio Arezzini, portavoce della rete nazionale Nogesi e Sos Geotermia Amiata, ha disegnato il quadro della situazione, che vede la presenza di ben cinque centrali flash di Enel Green Power e una serie di impianti a ciclo binario, pronti a partire non appena arriverà la prima autorizzazione. Arezzini ha dichiarato: “la Regione Toscana ha scelto di fare dell’Amiata un polo geotermico, come Larderello, dove insistono ben 34 centrali”. E ha citato le parole allarmanti dell’assessore regionale all’Ambiente Sonia Monni, la quale vorrebbe “gettare le basi per raddoppiare la potenza geotermoelettrica”. Senza dire dove. La Rete Nogesi le ha scritto, ma nessuna risposta. Ha quindi lanciato un caloroso appello ai sindaci locali, contrari a questo tipo di sviluppo per il futuro del territorio. Portando l’esempio dei 30 sindaci dei comuni delle province di Viterbo e Terni, i quali in una lettera pubblica, all’indomani del terremoto di Strasburgo, hanno ribadito la loro opposizione agli interventi di geotermia nella zona compresa tra le due regioni. “Mettetevi insieme, siete la maggioranza in Amiata e Val d’Orcia. Preparate un documento e aprite una trattativa con la Regione!”, ha esortato. Cinzia Mammolotti, consigliera comunale della lista civica “Abbadia Futura”, ha rimarcato la gravità delle politiche della Regione Toscana,che intende trasformare l’Amiata in un polo industriale geotermico e ha ribadito la non sostenibilità ambientale dell’intero comprensorio, che ha vocazione prettamente naturale. Anna Bonsignori, già sindaco di Radicofani, ha sottolineato con forza l’impegno, come il suo, di liberi cittadini, che si muovono unicamente “in difesa del nostro territorio, quale componente della nostra economia e della salute dei cittadini”. L’intervento di Nicola Bettollini, infine, segretario della Federazione di Siena del Partito comunista, si è incentrato sul problema “della sicurezza delle fabbriche e delle centrali, da riportare sotto il controllo dello Stato, che ponga fine alla situazione drammatica di oggi”.