Bettolle: protesta agricoltori ; circa 300 trattori da stamani e per 5 giorni   effettuano un  presidio creando anche qualche disagio al casello autostradale. Manifestano la loro preoccupazione sul futuro  agricolo dell’Italia

Di Giampiero Teodoli

La manifestazione degli agricoltori di tutta Europa è arrivata anche a Bettolle, frazione di Sinalunga, nei pressi del casello autostradale. Stamani  in  questa area si sono  riuniti circa 300 trattori  per manifestare le  preoccupazioni della categoria sul futuro agricolo dell’Italia.  La manifestazione si è svolta in un clima pacifico e in collaborazione con le imponenti forze di polizia che hanno presidiato la zona, pur creando qualche disagio al traffico nei pressi del casello  A1 della Valdichiana.  Un presidio che punta a  sottolineare le difficoltà del comparto che, negli anni, ha visto una crescente complicazione nell’esercizio dell’attività agricola e il calo costante dei profitti mettendo a serio rischio le aziende anche nel  territorio senese. Difatti, dall’Unione Europea giungono segnali allarmanti per l’agricoltura di tutti i Paesi dell’Unione, tanto che la protesta degli agricoltori, che ha infiammato, tra l’altro, Germania, Francia e Belgio, è arrivata in Italia. «La Politica Agricola Comune (PAC) è l’insieme delle regole dell’Unione europea per il comparto agricolo; la sua evoluzione ha reso sempre più difficile sostenere un’azienda agricola e oggi rischiamo seriamente la chiusura dell’attività», ha commentato uno degli agricoltori sarteanesi presenti. Poco meno della metà dei partecipanti sono giovani ed è il segnale che il settore agricolo italiano è vitale e guarda con speranza al futuro, tanto da occupare una grande quantità di uomini e donne sotto i trent’anni.  Sembra dunque che il ricambio generazionale che affligge industria e artigianato, non sia un problema dell’agricoltura che è un settore trainante dell’economia, specie in un Paese come il nostro che vanta il primato di biodiversità vegetale e animale, ed è considerato un’eccellenza mondiale nel comparto enogastronomico. I numeri dell’agricoltura nel mondo sono rilevanti, gli addetti sono il 40% della forza lavoro mondiale e producono cibo per l’intera umanità. «Purtroppo, si è ingenerato un equivoco diffuso relativo al nostro lavoro – ha affermato Salvatore Fais, organizzatore della manifestazione -; l’agricoltore è il primo custode del territorio che coltiva, la sua attività contiene i rischi dati dal dissesto idrogeologico che affligge la nostra terra.».  «Inoltre il paesaggio , che tanto ammirano i turisti italiani e stranieri, è dipinto dalle nostre coltivazioni sia in estate che in inverno – ha chiosato Andrea Papa, altro organizzatore dell’evento – ;l’abbandono dei campi non sarebbe un dramma solo per la produzione ma anche per il territorio.».«Se qualcuno apprezza la nostra protesta, a tutela di tutti noi, agricoltori e consumatori, venga a sostenerci, vi accoglieremo in un clima pacifico» è questo l’appello di Salvatore Fais.