Bibbiena: sopralluogo del consigliere regionale Marcheschi (FdI)all’ospedale del Casentino, “la Sanità non può essere solo una logica di numeri e una verifica di taglio dei costi. Gli ospedali periferici sono fondamentali per i territori”

“Il sopralluogo all’ospedale del Casentino dimostra che la Sanità non può essere soltanto una logica di numeri e una verifica di taglio dei costi. Gli ospedali periferici sono fondamentali per il territorio. All’ospedale del Casentino ci sono medici e infermieri professionali e competenti. E’ chiaro che l’attuale Direzione ospedaliera deve confrontarsi con le normative regionali in vigore che prevedono un accentramento delle competenze in queste mega Asl, che hanno allontanato i cittadini dalla sanità pubblica e sguarnito i territori. La scelta della Regione Toscana di accentrare tutto in queste “Aslone” nei capoluoghi di provincia, insieme al ricambio generazionale dei medici anche dovuto a Quota 100, produrrà un ulteriore grave deficit di medici che avranno la possibilità di scegliere in quali ospedali andare e moltissimi sceglieranno di lavorare negli ospedali più grandi marginalizzando ulteriormente gli ospedali periferici”: è quanto ha dichiarato Paolo Marcheschi, Capogruppo regionale (Fdi), secondo cui “gli specializzandi vanno invece aumentati come numero e soprattutto motivati, incentivati per ricoprire ruoli negli ospedali di montagna o periferici, fondamentali per i territori. Spero che anche il mio sopralluogo possa stimolare la direzione regionale a far arrivare al reparto di Ginecologia del Casentino quell’ecografo che aspettano da tanto tempo”. Con Marcheschi nel sopralluogo anche Federico Dini, Responsabile Fdi del Casentino e consigliere comunale di Montemignaio. “Con il Consigliere Marcheschi, e dopo l’incontro con il Presidente dell’Unione del Casentino, abbiamo fatto – ha poi detto – un approfondito incontro con la Direzione sanitaria dell’ospedale. Abbiamo ribadito il forte legame tra il territorio ed il suo ospedale sottolineando la centralità per cittadini e imprese. Abbiamo ribadito come la chiusura del punto nascite sia stato un errore strategico per le dinamiche sanitarie di Vallata e come sia necessario che la politica locale sia più robusta nel tutelare i servizi sanitari di un territorio ampio e morfologicamente complesso. Crediamo che una posizione criticamente costruttiva sia necessaria per consolidare quanto oggi esistente e recuperare la centralità del territorio rispetto alle dinamiche regionali” .