Cetona chiede il ritorno della Provincia a elezione diretta

Un ordine del giorno per chiedere il ripristino della Provincia come ente di primo livello e l’elezione diretta, a suffragio universale, del presidente e del consiglio provinciale nell’ottica di un nuovo programma di riforme delle autonomie. E’ quello approvato all’unanimità, nei giorni scorsi, dal consiglio comunale di Cetona, dando seguito al documento sottoscritto lo scorso ottobre da quattordici sindaci di piccoli Comuni della provincia di Siena, fra cui Cetona.Invertire la rotta dell’ordinamento istituzionale. Nell’ordine del giorno viene riconosciuta la necessità di attuare un nuovo programma di riforme delle autonomie che vada in direzione opposta rispetto a quelle realizzate negli ultimi anni, superando la legge Delrio; il bisogno di entrare in una fase nuova in cui ripristinare ciò che è stato erroneamente smantellato e di rilanciare il ruolo delle autonomie quale presidio democratico sui territori e articolazione fondamentale dell’apparato politico-amministrativo della Repubblica italiana.Province efficienti a supporto dei piccoli Comuni. Nel testo, inoltre, si afferma che i Comuni, quali centri di erogazione dei servizi essenziali ai cittadini e primo presidio sui territori, e, in particolare, i piccoli Comuni, hanno bisogno di Province efficienti, che acquisiscano di nuovo a pieno titolo il loro ruolo di indirizzo e coordinamento sovracomunale di risorse e competenze su territori omogenei, andando oltre lo sforzo dei sindaci che, in questi anni, hanno cercato di far funzionare un ente provinciale svuotato di risorse e con organismi di indirizzo politico inadeguati.Ritorno alla Provincia come ente di primo livello. L’ordine del giorno si chiude con l’auspicio di poter ripristinare l’elezione diretta e a suffragio universale del presidente e del consiglio provinciale, per consentire alle Province di tornare a occupare una posizione baricentrica nel sistema istituzionale locale e di rispondere del loro operato direttamente di fronte ai cittadini che li hanno eletti, contando su adeguate risorse finanziarie di derivazione statale e locale.