Cetona: “Cronaca di un suicidio annunciato” è il titolo dell’ultimo libro di Raffaele Ascheri presentato nel piccolo borgo con l’obiettivo di avvalorare la tesi del suicidio di David Rossi, manager di Mps, e non quella dell’omicidio  come sostenuto negli ultimi anni da molti media

Di Leonardo Mattioli

Che Raffaele Ascheri fosse , da sempre, uno scrittore e un giornalista controcorrente si sapeva e lo ha dimostrato anche questa volta presentando a Cetona il suo ultimo libro dal titolo molto indicativo “Cronaca di un suicidio annunciato”. Il ‘suicidio’ sarebbe  quello di David Rossi, capo comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, avvenuto nel marzo del 2013 quando il manager precipitò dal terzo piano del suo ufficio della Banca per morire, dopo circa venti minuti di agonia, sul selciato della stradina dove si era schiantato. Presentato dal sindaco Roberto Cottini e dalla organizzatrice dell’iniziativa Rita Polizzi, Ascheri, stimolato dalle domande del prof. Carmine Pugliese e da quelle del pubblico , non ha avuto remore, attraverso documentazioni e testimonianze, di bollare come non veritiera la narrazione mediatica degli ultimi anni che sostiene la tesi dell’omicidio. Secondo Ascheri infatti  sarebbe stato un suicidio, anzi un suicidio preannunciato anche se forse negli ultimi istanti David Rossi  avrebbe avuto dei dubbi, aggrappandosi alla finestra , da dove si voleva gettare, prima di precipitare sulla stradina sottostante. Un suicidio con esitazione dunque che spiegherebbe i graffi trovati sul volto e su altre parti del corpo.  Ascheri  è stato anche “audito” dalla Commissione monocamerale di inchiesta insediata nel 2021 proprio per fare luce sulla vicenda. Una audizione che nei suoi confronti non sarebbe stata neanche tanto tranquilla visto il comportamento di alcuni parlamentari che lo avrebbero “bastonato” verbalmente come se fosse stato un imputato.”Ho scritto questo libro dopo essermi informato puntualmente con tutte le fonti – ha spiegato- per dare a tutti un quadro più chiaro di quello che è successo. Fino ad oggi c’è stata una narrazione unilaterale a livello nazionale che io definisco ‘la grande offensiva mediatica’: libri, trasmissioni televisive e media in generale, tutti, hanno fatto passare l’idea secondo la quale le indagini sarebbero state condotte male, un complotto secondo la loro visione per coprire quello che sarebbe stato un omicidio”. Ascheri ha fatto presente che la famiglia di David ( la moglie Antonella e la figlia Carolina ),senz contare il fratello Ranieri, solo nel 2017, quindi quattro anni dopo la morte, avrebbe cambiato atteggiamento rispetto alla tesi del suicidio . E questo perché avrebbe avuto, dice Ascheri, un interesse economico nei confronti della Banca alla qualche avrebbe chiesto 1 milione e mezzo di euro per non aver capito lo stato di malessere che aveva colpito David Rossi  che forse aveva paura di essere licenziato . Nell’ultimo periodo infatti il manager di Mps aveva subito anche perquisizioni e temeva di essere intercettato per via delle sue possibili conoscenze della vicenda del “ciclone” che aveva investito la Banca fin dai tempi di Giuseppe Mussari, suo grande amico. Ascheri si è anche chiesto perché la dottoressa Ciani, la coach manageriale con la quale Rossi ebbe un colloquio, non sia mai stata interpellata, “forse perché la sua testimonianza chiarissima  avrebbe fatto capire come invece l’humus psicologico propendeva per il suicidio”. E poi ci sarebbero quelle 25-30  telefonate senza risposta che la moglie avrebbe fatto a David la sera prima della sua morte:” la moglie era in ansia e infatti avrebbe chiamato un amico del marito in banca per andare a vedere cosa stesse facendo” e ci sarebbero anche i tre bigliettini scritti dal manager alla moglie “Toni” dove parlava di una “cavolata” che aveva fatto e che quindi non sopportava più la situazione, bigliettini stracciati e buttati nel cestino da dove sono stati recuperati dai magistrati giunti sul posto una volta chiamati insieme alle forze dell’ordine. In conclusione Ascheri ha messo in fila una serie di documentazioni per fare luce su una “narrazione sbagliata” che si è fatta attraverso i media sulla morte di David Rossi. A quanto sappiamo è il primo e unico libro, almeno fino ad ora,a propendere chiaramente per la tesi del suicidio. Le inchieste ancora in corso ( due sono state già chiuse) e la commissione parlamentare riusciranno a trovare la verità?