Cetona: il 16 luglio presentazione del libro “Donne, storie di confine e oltre” di Patrizia Patrizi. Insieme a lei sarà presentata la ristampa del libro “Pane nero” di Miriam Mafai

Cetona, il prossimo fine settimana, sarà ricco di cultura. Infatti saranno presentati ben due libri. Il primo è stato scritto dalla cetonese Doc Patrizia Patrizi (foto) , che a suo tempo proprio su centritalianews.it ha esordito scrivendo una serie di racconti d’epoca molto apprezzati, dal titolo “Donne, storie di confine e oltre”; il secondo invece riguarda la ristampa di “Pane nero” di Mariam Mafai (per anni ha vissuto a Cetona) e sarà presentato dalla giornalista Lorenza Foschini e dalla figlia di Miriam ,Sara Scalia. Due libri dedicati alle donne in un modo e nell’altro. Quanto al primo libro la presentazione ufficiale c’è già stata nei giorni scorsi a Parrano dove Patrizia Patrizi vive da anni e dove ha ricoperto anche il ruolo di vicesindaca. Un libro ( tre dei racconti sono di Rita Boini) splendidamente narrato per immagini dalla giovane fotografa Elena Volterrani e pubblicato  da Jean Luc Bertoni, per Bertoni Editore.  A presentarlo al pubblico sono stati  Valentino Filippetti, sindaco di Parrano, Guido Barlozzetti, Catiuscia Marini, Matilde Passa e Rita Boini   che hanno esplorato, con singolare capacità di coglierne le peculiarità attraverso differenti chiavi di lettura, ogni aspetto del progetto narrativo di Patrizia. La vita di donne così diverse tra loro per età, formazione, esperienza, estrazione sociale eppure unite da quello che si rivela essere uno dei collanti più potenti dell’esistenza: l’amore per il proprio territorio. E che sia di nascita o d’elezione, non conta poi molto.C’è la ragazza che si allontana, fugge addirittura dal paese natio, per ritornarvi dopo anni di vita trascorsa altrove. C’è la donna matura, nata in una grande città, che riconosce in queste terre di confine tra Umbria e Toscana il posto del cuore. C’è chi non ha mai lasciato la comunità d’origine vissuta come il microcosmo nel quale si rispecchia il mondo intero. E ci sono loro, le donne, nella loro infinita capacità di declinare lo spirito di cura: verso la famiglia, la terra, oppure un progetto o un sogno, perseguiti tenacemente fino alla fine.“Ci sono persone vere, dentro – ha osservato Guido Barlozzetti – e racconti veri che si sentono dentro il luogo dove stanno… donne accudenti, che hanno cura, donne resistenti. Questi paesi sono risorse inestimabili; è qui, da questi luoghi, dal vissuto della gente, il centro da cui si deve partire”. “E’ un modo di scrivere minore?” si è chiesta Catiuscia Marini “no, non lo è!…non c’è letteratura minore. Natalia Ginzburg, quando approdò in Einaudi, faceva la segretaria di redazione; quando iniziò a scrivere, scriveva storie comuni, scene di vita quotidiana delle famiglie come la sua; tutti gli dissero che non scriveva la grande letteratura Einaudi…eppure Lessico famigliare lo abbiamo letto anche a scuola… Il merito di questo libro è di aver elevato a letteratura le storie di vita quotidiana di donne comuni e di aver fatto un grande omaggio al territorio.”. “Dal declino degli anni scorsi, questi paesi assistono ad un’inversione di tendenza -ha ricordato il Sindaco Filippetti – e sorgono iniziative che vedono al 70% le donne come protagoniste. Non solo godere della vita armoniosa dei borghi ma c’è “l’aspirazione a costruire esperienze. Si rimetterà in moto un protagonismo delle persone in questi luoghi?” . “C’è un gran bisogno di trovare un radicamento alla terra, a questi luoghi, c’è un forte sentimento di stare insieme, da vivi, da morti, come si evince dai racconti del libro. Sì, forse il futuro è proprio qui nei paesi” ha risposto Matilde Passa. Patrizia Patrizi ha quindi affermato con determinazione che “è proprio da questi luoghi, dove esiste un’identità riconosciuta che mantiene vivi i ricordi e consente loro di essere sempre presenti e saldi, che le radici ci proiettano nel presente e nel futuro, consapevoli di esistere.” L’autrice infine ha dedicato un commosso ringraziamento “alle Donne speciali che sono le protagoniste del libro, a quelle presenti e a quelle che non sono qui oggi, o proprio non ci sono più, ma vivono nei racconti. Donne comuni, calate in un quotidiano che sembra banale ma che non lo è mai. Sono le donne nella famiglia, nella comunità, nella reale vita di tutti i giorni, sono loro le protagoniste, che seminano e lasciano segni per il futuro e tengono il passato. Siamo tutte noi”.

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