Cetona :l’urgenza di sensibilizzare la comunità sulle criticità legate alla sopravvivenza delle api al centro di un convegno del Lions Club di Chiusi guidato da Francesca Massi . Presente il sindaco Roberto Cottini che ha condiviso pienamente gli obiettivi del convegno “Noi stiamo con le api”
La Chiesa S.S. Annunziata di Cetona è stato il palcoscenico della conferenza “Noi stiamo con le api – Biodiversità e futuro”, organizzata dal Lions Club di Chiusi con il patrocinio del comune di Cetona. Il convegno è stato fortemente voluto dai Lions che credono fermamente nell’urgenza e necessità di sensibilizzare la comunità attraverso l’informazione approfondita delle criticità legate alla sempre più diffusa difficoltà della sopravvivenza delle api. Il sindaco Roberto Cottini e la presidente del Lions Club Chiusi, Francesca Massi, hanno salutato i presenti in una cornice suggestiva e colorata con giovani ragazze vestite dalle creazioni ispirate ai fiori della socia Donatella Matera e i quadri a tema della pittrice Irma Weissenbach. La moderatrice, prof.ssa Giuseppina Mostardi, ha introdotto il convegno ricordando l’importanza delle api nel mondo antico. Esse erano considerate sacre, simbolo di rigenerazione del ciclo della vita, associate al mito della dea Demetra e all’alternanza delle stagioni. “Sintetizzando il pensiero di Plinio, grande naturalista latino, questo insetto minuscolo, con il suo modello di organizzazione insegna all’uomo – ha ricordato la moderatrice -virtù divine come la fedeltà alle leggi, la condivisione, lo spirito di abnegazione e un profondo senso di appartenenza alla comunità. Tutti questi elementi
erano considerati fondativi per una struttura sociale in cui si opera per realizzare il benessere collettivo”. Da questo accenno al passato, i relatori hanno introdotto le problematiche attuali e future dell’ecosistema con tutte le sue complessità, a partire dall’impollinazione, alla cura dell’ambiente agricolo, al lavoro degli apicultori e agli incentivi economici previsti dalla Comunità Europea. L’intervento della Prof.ssa Nadia Marchettini, Ordinario dell’Università di Siena, ha messo l’accento sul ruolo dell’impollinazione, attuata sia dalle api che da altri insetti come farfalle, sirfidi e coccinelle, per il mantenimento della biodiversità e la sicurezza alimentare mondiale evidenziando come questo ecosistema sia strettamente connesso con la vita e la sopravvivenza dell’uomo. Tra le interessanti slide di tipo scientifico che hanno approfondito l’argomento con aspetti anche poco noti come l’impollinazione del cacao e della vaniglia, la prof.ssa Marchettini ha mostrato un curioso documento del 1762 che elencava la dote di una sposa, tra cui un’arnia, a sottolineare quanto le api fossero, da sempre, ritenute un bene prezioso per il futuro e il benessere della famiglia. Il biologo Cristiano Gallinella ha poi descritto e sottolineato come nella situazione attuale, l’uso estensivo di fertilizzanti chimici e pesticidi, il famigerato glifosato, la deforestazione, le monoculture intensive, impoveriscano il suolo e di conseguenza la produzione agricola. “E’ quindi fondamentale- ha detto – ripartire e dare centralità all’integrità del suolo per la salute dell’ambiente e di tutti i prodotti agricoli”. Per ottenere questa integrità ha illustrato strumenti e metodi “dell’Agricoltura organica rigenerativa”con i suoi principi fondanti che contemplano ad esempio , la biodiversità locale, la rotazione delle culture, l’utilizzo di fertilizzanti autoprodotti con compost e concimi organici. Tali pratiche sono attualmente attivate in molte aziende sia a livello nazionale che internazionale e dovrebbero essere maggiormente diffuse e sostenute da politiche ambientali. Quindi l’ apicoltore Leonardo Stiaccini ha illustrato la meravigliosa e complessa vita dell’alveare, dove ogni ape svolge un ruolo funzionale alla collettività producendo non solo il miele ma anche straordinari prototipi architettonici come le arnie realizzate con la cera. “L’apicultore – ha sottolineato – è un’importante difensore degli alveari in quanto li protegge e li cura dai rischi esterni: virus, calabroni, vespa vellutina e cambiamenti climatici”. Ha quindi sottolineato quanto sia imprescindibile, adottando scelte consapevoli e comportamenti responsabili, “ la cura da parte dell’uomo, che può intervenire preservando l’ambiente, le api e tutti gli insetti impollinatori poichè la loro scomparsa metterebbe seriamente a rischio il futuro del pianeta”. Anche Coldiretti è stata coinvolta nell’iniziativa e il dott. Andrea Bruni, con ricchezza di particolari ha illustrato le misure specifiche per la protezione degli insetti impollinatori previste nei piani di Politica Agricola Comune (PAC), approvati dalla Comunità Europea nel 2023, come mezzo per sostenere le aziende verso le pratiche dell’agricoltura biologica senza l’uso di pesticidi. In questi piani validi fino al 2027, sono previsti contributi economici significativi per gli agricoltori che adottano strategie finalizzate ad incentivare la biodiversità nei suoi diversi ambiti tra cui l’allevamento delle api. A conclusione vi è stato un dibattito interessante tra i presenti sia con operatori del settore che con associazioni ambientalistiche che hanno affermato l’importanza del contributo personale di ognuno per perseguire “il nostro benessere ambientale”.Infine il Sindaco Cottini ha sottolineato la necessità e l’urgenza di trasferire i contenuti scientifici dei modelli agricoli esposti nel convegno, nelle sedi politiche preposte sia a livello locale che regionale e nazionale al fine di “dare fattiva attuazione delle buone pratiche nel settore dell’agricoltura. Queste infatti possono promuovere un modello sostenibile per l’equilibrio dell’ambiente, con relative ricadute sulla salute dei cittadini”.