Chianciano: la segretaria regionale toscana del Pd  Simona Bonafè,”sono rimasta nel Partito democratico perché il partito ora non si deve indebolire in quanto il ‘salvinismo’ non è stato sconfitto. In vista delle elezioni regionali  ci vuole unità perché se cade la Toscana cade il Governo”

Di Leonardo Mattioli

Una Simona Bonafè a 360 gradi a Chianciano Terme in occasione della Festa dell’Unità organizzata dal segretario locale Marcello Fallarino. L’europarlamentare e segretaria regionale toscana infatti non si è nascosta dietro bizantinismi o giri di parole arabeschi nel confronto a due con il segretario provinciale del Pd Andrea Valenti condotto dal giornalista Fabrizio Camastra  di fronte alla platea di iscritti e simpatizzanti, presenti anche il consigliere regionale del Pd Stefano Scaramelli (nella foto con lei e con l’editore Lorenzo Paganelli) e il capogruppo consiliare del centrosinistra della cittadina Paolo Piccinelli, tra gli altri. La Bonafè, come d’altronde lo stesso Valenti, non si è sottratta a nessuna delle domande, neanche a quelle che potevano essere molto imbarazzanti per una “renziana” della prima ora  come lei. E infatti alla domanda cosa pensasse della scissione di Matteo Renzi che ha dato vita alla nuova formazione politica “Italia Viva”, la Bonafè non ha esitato a dire  di essere rimasta nel Pd “ perché ora non si deve indebolire il partito. Stiamo attenti- ha avvertito – il ‘salvinismo’ non è stato sconfitto. Ho visti alcuni sondaggi  su ‘Repubblica’  che lo danno al 30% e la Meloni all’8%. Indebolire ora il Pdi fa un danno al governo che invece deve operare per dare quelle riposte che la nostra gente si attende dopo tanto ‘sovranismo’ populista  che non ha prodotto nulla”. L’europarlamentare quindi, dopo essersi pronunciata per l’unità del partito anche in vista delle prossime elezioni regionali della Toscana (“se cade la Toscana- ha detto- cade il governo”), si è spesa positivamente sul nuovo esecutivo anche se ha ammesso di essere rimasta “un po’ disorientata come tanti per l’accordo con il M5S con il quale ce le siamo dette di tutti i colori. Ma era un’operazione necessaria per il paese per azzerare l’Iva e preparare la legge di bilancio.  Non c’erano alternative per evitare le elezioni”. L’europarlamentare ha anche confessato di essersi “arrabbiata” per non aver visto nessun toscano nella compagine governativa, né come ministro né come sottosegretario. “Eppure per qualche giorno sembrava- ha ricordato – che l’on. Susanna Cenni potesse essere nominata sottosegretario all’agricoltura. Ma così  non è stato. Avere degli esponenti della regione nel governo è fondamentale per potere avere un immediato rapporto con i membri dell’esecutivo sulle istanze  della Toscana. Avremmo potuto indicare delle persone valide della nostra regione per il Governo. Ma ora – ha aggiunto – pensiamo ad aiutare l’esecutivo a dare delle risposte giuste alle esigenze della nostra base elettorale facendo molta attenzione a quelle degli ‘ultimi’ . Dopo il disastro nel bilancio provocato dal precedente esecutivo giallo-verde con il reddito di cittadinanza e ‘quota 100’, mi sembra che il governo,anche con il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, si stia muovendo bene a livello nazionale e con il nostro rappresentante europeo Paolo Gentiloni anche a livello europeo”. Per ultimo la segretaria regionale del Pd ha toccato anche il tema dell’immigrazione che “non è una emergenza come  vuol far credere Salvini ma un fenomeno epocale e come tale va affrontato a livello europeo con politiche di cooperazione internazionali”. Andrea Valenti invece si è soffermato di più sulla politica del territorio rimarcando comunque che “il Pd in provincia di Siena è in salute, è un partito che ha la capacità di ascolto per tornare a ricoprire il ruolo di forza di governo e non di opposizione”. A proposito della recente  polemica sull’Alta Velocità a Chiusi sollevata dal sindaco Juri Bettollini e dall’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli  nei confronti della giunta di Siena guidata da Luigi De Mossi, Valenti ha convenuto con il primo cittadino della città di Porsenna per aver criticato quello senese di non voler mettere in atto il collegamento con i bus dal capoluogo alla stazione chiusina per permettere  di raggiungere Roma in complessive due ore.” De Mossi – ha sottolineato Valenti- attua un sovranismo in’salsa locale’ perché a lui non interessa questa battaglia dell’Alta Velocità. Noi siamo pronti a riprenderci il capoluogo della provincia”.