Chiusi:  il Pubblico Ministero  chiede  2 anni reclusione per la maestra  e  1 anno per la donna alla guida che ha investito all’asilo di Velletri Lavinia, la piccola figlia di Massimo Montebove. Il 18 dicembre la prossima udienza

Due anni di reclusione per la maestra Francesca Rocca e un anno di reclusione per Chiara Colonnelli, la donna che guidava l’auto. Sono le richieste che il pubblico ministero, Giovanni Taglialatela, ha espresso  in udienza a  Velletri  nel processo di primo grado che riguarda la piccola Lavinia Montebove, investita all’asilo nel 2018 quando aveva 16 mesi e da allora in stato vegetativo di minima coscienza. La notizia è stata diffusa dall’ANSA e la  riprendiamo in quanto la bimba è la figlia del nostro collaboratore Massimo Montebove di Chiusi.  Il pm è partito dalla gestione dell’asilo, giudicata una “struttura priva di organizzazione” ed ha ricostruito la dinamica di quanto avvenuto la mattina del 7 agosto 2018: i bambini erano stati portati fuori dall’asilo, nell’area giochi  davanti alla struttura e al parcheggio; erano quindi stati fatti rientrare perchè uno dei minori aveva un bisogno fisiologico. A  quel punto Lavinia sarebbe stata dimenticata nel parcheggio o all’ingresso dell’asilo per numerosi minuti. Sono quindi stati disattesi totalmente, ha detto Taglialatela, gli obblighi di vigilanza, custodia e diligenza. In quel frangente è arrivata Chiara Colonnelli che con la sua autovettura ha investito la bimba. Entrambe le donne hanno poi deciso di portare Lavinia in ospedale senza chiamare i soccorsi e lasciando gli altri minori  nell’asilo. Da qui l’accusa di abbandono di minore per la maestra Francesca Rocca che si aggiunge alla prima accusa di lesioni colpose gravissime.   Taglialatela ha anche ricordato come la maestra subito dopo l’incidente abbia chiesto a una collaboratrice di pulire le  macchie di sangue relative all’investimento della piccola. Per il pm anche la posizione della Colonnelli ha profili di responsabilità perché sapeva che in quell’area potevano esserci dei bambini e soprattutto perchè la curva è stata presa in maniera stretta per ammissione della stessa investitrice. Secondo Taglialatela, che ha parlato di cecità colpevole, c’erano tutte le condizioni della avvistabilità e si poteva in astratto impedire l’incidente.     La discussione è proseguita con l’intervento dell’avvocato di parte civile, Cristina Spagnolo, che ha condiviso le posizioni del pm e ha ricordato come Lavinia abbia perso l’infanzia e oggi si trovi in uno stato vegetativo irreversibile. Il 18 dicembre ci sarà la prossima udienza con l’intervento della difesa delle due imputate. (ANSA)