Chiusi: Pierluigi Ciacci (ex segretario Aniep),polemizza con la dirigenza nazionale dell’associazione  accusandola “di non aver fatto niente di utile per i disabili italiani”.

“Chiedo alla dirigenza nazionale dell’Associazione Nazionale per la promozione e la difesa dei diritti delle persone disabili (Aniep) di rendere conto in maniera dettagliata e trasparente di come sono stati spesi i 600 mila euro ricevuti nel 2011 grazie ad una eredità, poiché oggi – dopo appena 8 anni – l’Associazione dichiara di trovarsi di nuovo con pochi soldi in cassa, senza aver fatto, a mio parere, niente di utile per i disabili italiani. Sono costretto a fare questa richiesta sulla stampa e sui canali social, e non all’interno di Aniep, poiché nel 2017 sono stato espulso in maniera immotivata e contro ogni norma statutaria”.E’ questa la richiesta che Pierluigi Ciacci, dal 2012 al 2015 segretario generale di Aniep, affida ad un post pubblicato su Facebook il 26 luglio scorso.Ciacci punta il dito anche contro la chiusura della sede Aniep di Chiusi, “apparsa chiaramente un atto di ostilità” nei suoi confronti, benché “lo statuto di Aniep non preveda in alcun modo la possibilità di chiudere una sede locale, peraltro diventata punto di riferimento e di aiuto per tante persone, ben oltre i confini territoriali comunali”.A questo proposito è pendente anche una richiesta di arbitrato alla Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), presentata da Ciacci proprio per avere un parere strettamente giuridico in merito alla sua espulsione ed alla chiusura della sede Aniep di Chiusi. Sul proprio profilo Facebook Pierluigi Ciacci è esplicito: “E’ vergognoso che non si sia preso atto della incapacità di azione della dirigenza, non si siano volute percorrere strade diverse e si sia lasciato che i soldi finissero buttati al vento. E’ vergognoso che si chiudano definitivamente i cordoni della borsa senza mettere in atto le soluzioni che sono chiare a tutti per salvare Aniep, chiudere la sede nazionale di Bologna e licenziate la dipendente.Poiché alla fine è proprio la continuità dell’attività di Aniep a favore delle persone disabili (iniziata nel 1957) che viene messa a rischio dai comportamenti dell’attuale dirigenza”.