Colle val d’Elsa:  nato il coordinamento “Salviamo l’Elsa!”, le Associazioni colligiane dicono no al “Tubone”, come viene chiamato  il progetto di potenziamento della centrale idroelettrica sul fiume

Nato a Colle di Val d’Elsa il “Coordinamento Salviamo l’Elsa” per contrastare il progetto di impianto idroelettrico, il cosiddetto “Tubone”, che preoccupa sempre di più la cittadinanza. Tra i primi firmatari e promotori ci sono “ Associazione Amici di Romano Bilenchi, Associazione Il Giardino dei Colori, Artesss, Comitato Attac Chianti-Valdelsa, Comitato Civico Elsa Viva, Comitato senese acqua bene comune, Coordinamento Montagnola Senese, Gruppo Archeologico Colligiano, Il Telaio, Italia Nostra, La Gorà, Società degli Amici dell’Arte e diverse guide ambientali ed escursionistiche locali”. L’elenco è comunque in aggiornamento. “Riteniamo che il progetto di potenziamento della centrale idroelettrica sul fiume Elsa, portato avanti dalle società Pvg e MAK 2, presenti – dice una nota del coordinamento-  pesanti criticità nella sua realizzazione e gestione, al punto che potrebbero essere gravemente compromessi gli aspetti storico artistici e monumentali delle Gore, le importanti valenze naturalistiche ed ecologiche del Parco Fluviale, le prospettive di sviluppo turistico della città e la fruizione collettiva legata al fiume e alle sue acque. Il progetto della nuova centrale idroelettrica prevede l’installazione di una condotta di 1,2 metri di diametro che per km 1,2 km attraversa la città nel suo centro urbano, passando in gran parte accanto o sotto il canale della gora esistente. Tale condotta preleverà il 50% dell’acqua del fiume dalla steccaia sotto il Ponte di San Marziale, all’inizio del Sentierelsa, la condurrà alle turbine collocate in Ferriera, nei pressi di Via della Lisciata, e infine la rilascerà di nuovo nel fiume, ben dopo il Ponte di Spugna. In tal modo il prelievo toglierà metà dell’acqua ad un tratto di fiume di oltre 3km ricadente nell’area A.N.P.I.L. (Area Naturale Protetta di interesse Locale) del Parco Fluviale dell’Alta Valdelsa e dunque una zona di grandissimo interesse naturalistico e turistico, proprio dove ora passa la Via Francigena. Ci auguriamo che, dopo la recente sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, il Comune di Colle di Val d’Elsa possa portare avanti coerentemente ai suoi propositi e senza indugio- aggiunge la nota – il ricorso in Cassazione. Facciamo appello anche alla Soprintendenza, affinché ribadisca la sua posizione netta e contraria con il parere già espresso sul progetto e intervenga nuovamente per la tutela del nostro patrimonio storico-artistico e naturale. Ci sentiamo chiamati in causa come società civile, pertanto riteniamo che sia necessario un più vasto coinvolgimento della cittadinanza verso una mobilitazione diffusa su questo tema. Le Associazioni Colligiane rappresentano una grossa parte della società civile fatta da cittadini che si impegnano in attività di interesse sociale, culturale e collettivo. Con questo spirito stiamo creando una rete che si prefigge un obiettivo comune per la salvaguardia del nostro patrimonio: salvare il fiume, le sue acque, la sua storia. Le Associazioni che hanno aderito al Coordinamento hanno sottoscritto una carta di intenti in cui si impegnano ad informare e sensibilizzare la cittadinanza, a promuovere approfondimenti scientifici e iniziative pubbliche, a sostenere le azioni, anche legali, che possano contrastare il progetto. L’intenzione è quella di aggregare all’interno del Coordinamento- conclude la nota – tutte le componenti della società civile, a cui chiediamo di partecipare attivamente alle iniziative. Per garantire la salvaguardia dell’indipendenza del Coordinamento, i partiti e le forze politiche di tutti gli schieramenti, che vogliono appoggiare la causa, potranno dare un supporto esterno come “sostenitori”.”