Gruppo Mps: oggi sciopero generale nazionale dei dipendenti con presidi a Milano, Roma, Siena e Bari . Appello dei 12 deputati toscani Pd perché il governo convochi i sindacati. Anche la Cisl di Siena ha sollecitato l’apertura del confronto con le parti sociali. Sinistra Italiana di Siena ha aderito allo sciopero

Si è svolto oggi lo sciopero generale nazionale dei dipendenti del gruppo Mps con presidi dei lavoratori a Milano, Roma, Siena e Bari. Sciopero indetto da Cgil,Cisl e Uil contro lo “smembramento” della banca, la salvaguardia dei livelli occupazionali e a sostegno dei lavoratori dell’indotto. Intanto i 12 deputati toscani del Pd hanno rivolto un appello (prima firmataria l’on. Susanna Cenni) perché il governo convochi i sindacati.  “Oggi i lavoratori e le lavoratrici di Mps sono in sciopero e la loro mobilitazione – dice l’appello – è accompagnata da una lettera molto forte. Noi crediamo che la loro legittima richiesta di essere convocati ed ascoltati dal Governo, e di non pagare il costo della crisi, sia giusta e che vada sostenuta. Dobbiamo ricordare che Mps è la più antica banca del Paese e la prima azienda toscana .  Abbiamo sempre posto la salvaguardia dell’occupazione, assieme alla tutela del marchio e della integrità dell’istituto, tra i punti per noi irrinunciabili in questa delicata fase di confronto con UniCredit. Lo abbiamo chiesto al ministro Franco durante la sua audizione e lo ha ribadito Enrico Letta, impegnato su questi punti. Ieri il premier Draghi ha parlato di un Patto per la crescita e di una necessaria condivisione delle scelte. Lo condividiamo molto. Noi pensiamo – concludono i deputati – che condivisione e ascolto siano necessari anche per il futuro di Mps e per questo chiediamo al Governo di convocare i sindacati”. Anche la First Cisl Siena e la Cisl Siena  hanno chiesto che il governo apra il confronto con le parti sociali sollecitando lo studio di ipotesi alternative tese a non distruggere il patrimonio del gruppo Mps.“Oggi è una giornata storica e ci auguriamo di svolta, per la vicenda Mps. Tutta Italia ha aderito in maniera compatta al richiamo delle organizzazioni sindacali aziendali dimostrando ancora una volta lo spiccato attaccamento all’azienda e al suo futuro. Di fronte a questi inequivocabili segnali, ci chiediamo ancora di più come può il Governo non aprire il tavolo di confronto con le parti sociali, sollecitato da mesi a più riprese. Un tavolo, ribadiamo, necessario a chiarire quanto effettivamente questa ipotetica operazione sia garantista per il sistema creditizio italiano, sollecitando altresì lo studio di ipotesi alternative tese a non distruggere il patrimonio del gruppo Mps. In attesa dei dati ufficiali nonché definitivi dello sciopero, ci sembra doveroso ringraziare tutti quei colleghi che hanno partecipato alle assemblee unitarie e oggi ne hanno dimostrato concreta conseguenza”.  Sinistra italiana Siena ha intanto aderito allo sciopero  dei dipendenti dei Monte dei Paschi.”Siamo vicini alle lavoratrici e ai lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro. Con la svendita a UniCredit e il successivo spezzatino della banca ci sarà la certezza – dice una nota – che più di 6.000 dipendenti perderanno il lavoro, con conseguente impoverimento sociale ed economico della città e della provincia di Siena.Per evitare la catastrofe sociale ribadiamo ancora una volta che l’unica soluzione possibile per evitare lo smembramento di MPS è quella che lo stato mantenga le quote di maggioranza della banca, con la ricapitalizzazione ad opera del ministero del Tesoro e la definizione di una mission di supporto all’economia nazionale, allo sviluppo di filiere produttive strategiche, alla realizzazione del Pnrr.È ora di dire basta alla propaganda liberista secondo cui non c’è altra strada alla privatizzazione della banca, perché negli altri paesi europei esistono tante banche a capitale pubblico.Questo è il momento della lotta- conclude la nota – perché come ci stanno insegnando gli operai e le operaie della GKN, solo la lotta paga”.